"Mai schiavi del risultato!", ma cerchiamo di ottenerne qualcuno

24/04/2012 alle 11:26.

IL ROMANISTA (M. BIANCHINI) - Esasperazione? Parola stonata, demolitrice dell’equilibrio di cui si avrebbe bisogno sia nel calcio che in qualsiasi vicenda della vita. Alla luce di questo principio va affrontato il discorso sulla sgradevolissima regola del " 4 " che siamo costretti ancora una volta ad ingoiare.

Alla luce di questo principio va affrontato il discorso sulla sgradevolissima regola del " 4 " che siamo costretti ancora una volta ad ingoiare. Ci saranno tante cose da dire, da spiegare, interpretare. Ma guai cedere alla tentazione delle "sirene" che intonano il canto di un cambiamento, ispirato alla loro personale interpretazione della "normalità". E’ gente vetusta, la quale continua ad abbindolare la passione giallorossa con le sue arcaiche visioni del calcio che dovrebbero assicurare risultati sicuri e immediati. Fanno finta, oppure dimostrano di non aver capito nulla delle nuove idee romaniste, intenzionate ad abbandonare gli schemi paesani , ancorati alla malinconia del "bacucco".

Siamo certi che non mancherebbero di accorrere felci, se i nuovi dirigenti giallorossi proponessero di partecipare allo squallido valzer della panchine "ballerine" . Lo sognano da sempre. Vengono fuori nomi di allenatori "tradizionali", fedeli cultori di "sani" catenacci e ripartenze che mortificano l’estetica del calcio. Continuiamo a credere che Enrique rappresenti il futuro. Però è anche giusto ricordare che il sale del calcio consiste nei successi. La discussione è aperta. [...]

Mettendo da parte personali impressioni, prendiamo ad esempio le parole pronunciate dallo stesso Lucho che dovrebbero costituire il punto cardinale del problema: Verosimilmente sono rimaste confuse nel fiume di commenti del dopo partita. A chi gli chiedeva se egli considerasse opportuno modificare l’assetto difensivo in queste ultime giornate per tentare l’assalto alla zona champions , ha risposto : «Non riuscirei a cambiare la filosofia del calcio come l’intendo io. Provo a predicarla, però a volte manca chi la sappia interpretare». Il brano principale dello spartito è tutto qui. L’orchestra giallorossa, per evitare altre stecche, avrebbe bisogno di almeno altri cinque primi violini.[...]

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