Sabatini: "Una grande Roma per l'Europa"

06/04/2012 alle 09:54.

IL ROMANISTA (D. GALLI) - Sarà una grande Roma a prescindere dall’esito di questa stagione. Non è più come prima, quando dalla partecipazione alla Champions dipendeva il mercato, e quindi il futuro, e quindi tutto. Perché questa società ha le spalle forti, risorse e manager in grado di far fronte a ogni esigenza. «Champions o Europa League non cambierebbe di molto le nostre strategie».

lo rivela in un’intervista a Radio Manà Manà Sport. Il diesse romanista tocca i nodi di mercato, riconosce che a gennaio si doveva intervenire in difesa (ma senza bocciare Kjaer: «I suoi errori si notano di più per il suo fisico imponente e la capigliatura sgargiante»), nega l’esistenza di trattative per Suarez – «spifferi e mormorii», li definisce – non chiudendo però alla possibilità di comprare un grande attaccante, cosa che a Trigoria vanno ripetendo già da qualche mese. Innanzitutto, Suarez. Per l’attaccante del Liverpool, «non esiste alcuna trattativa» , avverte . «Il giocatore è molto forte anche se ultimamente ha avuto dei problemi dal punto di vista comportamentale». Il ds allude agli insulti razzisti ad Evra, il difensore dello United. Quel «io non parlo con i negri» che è costato alla punta 8 giornate di . Episodio (vergognoso) a parte, la verità è che Suarez piace. Ma la Roma non lo prenderà più che altro per il vertiginoso prezzo del cartellino, che potrebbe superare i 25 milioni di euro. «Questi sono solo spifferi e mormorii del mercato», chiosa , che dice no anche a Palacio: «In questo momento abbiamo altre priorità. Siamo molto soddisfatti dei nostri attaccanti. Osvaldo e hanno una media gol super e poi c’è Bojan in netta ripresa. Lo spagnolo ha forse sofferto proprio l’esplosione di . Lamela è un giocatore offensivo che non è stato acquistato per essere un bomber. Farà comunque 7-8 gol grazie alla sua tecnica e alla grande forza fisica».

Poi interviene di nuovo sulla questione terzo posto: «La non cambierebbe di molto le nostre strategie. La Roma è ancora in vita perché pienamente in corsa per un obiettivo importante. Sarebbe però la classica spinta in più che ci stimolerebbe a fare sforzi maggiori per far fronte ad un impegno di massima rilevanza». Questo non significa che se la Roma non entra in non fa mercato. Perché dietro c’è una società finanziariamente potente, che può mettere di tasca propria quanto serve per rafforzare l’organico. E questo il diesse ci tiene a chiarirlo: «Se dovessimo arrivare più indietro in classifica, porteremo avanti i nostri programmi. La Roma gode di una proprietà straordinaria, sempre presente ma mai invadente, pronta ad effettuare investimenti importanti e ad espandere in tutto il mondo il marchio della squadra e della à. Se ci dovessero essere degli errori, saranno da attribuire esclusivamente alla dirigenza. La società ci ha sempre messo nelle condizioni migliori per operare al meglio. I giocatori fino ora arrivati sono stati scelti da me, seguendo chiaramente anche le indicazioni di Luis Enrique. L’allenatore si è spesso preso responsabilità non sue, mentre se c’è stato uno sbaglio quello è stato il mio: non aver puntellato il reparto difensivo, durante la finestra del mercato di gennaio». Sbagliato interpretare il concetto come una bocciatura di Kjaer: «I suoi errori si notano di più per il suo fisico imponente e la capigliatura sgargiante. Sul danese, c’è un gusto diffuso a sottolinearne maggiormente gli errori. Simon ha il totale rispetto dei compagni e dell’allenatore. Il suo futuro? In queste otto partite che restano, deve dimostrare di essere un calciatore da Roma. Alla fine tireremo le somme facendo le nostre valutazioni. José Angel? Farà parte del nostro progetto. Ha 22 anni ed ampi margini di miglioramento. Deve solo perfezionare la scelta finale della sua azione. Le sue capacità tecniche sono fuori discussione. Chi sta vivendo una stagione disgraziata è Cassetti. Peccato,puntavamo molto su di lui». A giugno il contratto del laterale andrà a scadenza. E addio ai sogni nei

Cassetti. ha invece appena rinnovato con la Roma. E’ una risorsa che a Trigoria


non si vogliono far sfuggire, come invece è successo a Lazio e Palermo. «Con Lotito - racconta - non ci sentiamo mai. Lo rispetto e non dimentico quanto ha fatto per me. Zamparini? Con lui c’è stima ed affetto, almeno da parte mia. Spero anche da parte sua»

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