Quei buu scandalosi

05/03/2012 alle 09:12.

IL MESSAGGERO (A. ANGELONI) - Tante belle parole continuano a non cambiare niente. Il fatto: minuto numero 2 del secondo tempo: la curva Nord lancia il coro buu buu nei confronti del giocatore di colore della Roma, Juan Silveira dos Santos. Il brasiliano, solitamente pacato e impassibile, si gira verso il cuore della tifoseria della Lazio e con il dito indice sul naso, cerca di zittirli. E già altri cori, fisc

A fine partita Juan chiede parola. «Chiedo rispetto, che io ho sempre tenuto nei confronti della Lazio e dei tifosi laziali. Di derby ne ho vinti tanti e non mi è mai uscita una parola fuori posto. Sono molto triste per quello che è successo, mi dispiace più per chi ha fischiato che per me. E pensare che tutti noi siamo entrati in campo con una maglia che diceva: uniti contro il razzismo. Volevamo trasmettere qualcosa di positivo in una partita bellissima da giocare e da vedere». Venerdì il Campidoglio ha ospitato questa iniziativa contro il razzismo, hanno partecipato giocatori e dirigenti di Roma e Lazio. Tutti d’accordo, ecco quei buoni propositi.

I buu i tifosi della Lazio li fanno anche verso giocatori bianchi. (...). Ma per tanti diventa una mancanza di rispetto verso chi ha la pelle nera e si sente addosso il verso della scimmia. Non siamo ai livelli di «squadra de negri, curva de ebrei» o del «Auschwitz la vostra patria, i forni le vostre case», di un derby del 1999, però quanto successo ieri fa discutere. «Una cosa del genere non mi era successa - ha ricordato Juan - in Germania né in Brasile, stavolta avevamo anche una maglia che avrebbe dovuto aiutare a stemperare i toni. Sottolineo che ho massimo rispetto per i tifosi della Lazio e per i giocatori, io non ho problema perché ho la personalità necessaria per stare tranquillo. Mi hanno abbracciato sia i miei compagni che la alcuni della Lazio che mi hanno detto di stare tranquillo, tipo Matuzalem e Klose». La soluzione, per Luis Enrique, «non è interrompere la partita. Sono cose che purtroppo succedono, e non solo in Italia».

La gara di Juan è finita anzitempo per un problema al ginocchio: «Spero non sia nulla di grave (oggi risonanza magnetica, ndr). Spero di tornare presto per aiutare la Roma». (...). Il brasiliano poi analizza i problemi difensivi della Roma. Gol da palla inattiva, solita sofferenza nelle imbucate avversarie. «Ci siamo allenati tutta la settimana cercando di non regalare troppo il pallone a centrocampo ma è una cosa che rischiamo spesso mandando gli avversari in contropiede. Abbiamo preso due gol a palla ferma, ci dobbiamo allenare e cercare di fare meglio. La partita di Bergamo è stata brutta, stavolta è andata meglio ma era impossibile vincere. La è lontana? Sì, ora è dura».