Totti e De Rossi, Greco e Viviani. Poker testaccino

14/12/2011 alle 09:36.

GASPORT (F. ODDI) - Quando Francesco Totti esordiva in serie A, Viviani aveva compiuto un anno da 4 giorni. Lunedì sera erano in campo insieme, e buona parte delle verticalizzazioni del più giovane erano per il capitano ritrovato, titolare dopo quasi 2 mesi e mezzo, da quel Roma-Atalanta del primo ottobre in cui la squadra di Luis Enrique riuscì per la prima e unica volta a segnare più di 2 gol nella stessa gara. Non una grande impresa in fondo, poteva esserlo quella di lunedì sera, quando la Juventus ancora imbattuta di Antonio Conte si è trovata di fronte una squadra più solida e concreta rispetto alle ultime uscite.

Bell'amico Eppure poteva essere il trionfo di Luis Enrique, se non fosse stato per Gianluigi Buffon, talmente amico di da capire — dopo aver temuto, valutato ed escluso l'ipotesi cucchiaio, specialità della casa — dove avrebbe tirato il primo rigore stagionale a favore della squadra giallorossa. E da non esultare dopo averlo respinto, lui che pure sui tiri dal dischetto non ha certo i numeri da fenomeno che detiene in ogni altro tipo di classifica. Francesco ha apprezzato, molto. Non gli era mai capitato di arrivare a dicembre senza neanche un gol, e consola poco sapere che di 14 giornate ne ha saltate la metà, 6 per infortunio, quella di Firenze per convalescenza o eccesso di prudenza. L'ultimo rigore assegnato alla Roma lo aveva tirato lui, il primo maggio a Bari, e Gillet (che gliene aveva parato uno anche all'andata, curiosamente sempre di 12 dicembre) lo aveva deviato sul palo. Una vita fa: protagonista assoluto, dietro la lavagna per un gesto di nervosismo, gomitata a Bentivoglio, rosso e tre giornate.

Nuovo protagonista Lunedì il fu Capitan Futuro (ora Capitan Boh, soprannome coniato dal popolare Kansas 1927 per l'incertezza sulla situazione contrattuale), nell'inedito ruolo di centrale difensivo ha giocato una gara da applausi a scena aperta, anche prescindendo dal gol del vantaggio (palla messa in area da , tanto per rimanere in tema). A consentirgli di arretrare al fianco di Heinze, il debutto in campionato di Federico Viviani, nato per sbaglio a Lecco, dove il padre chiudeva la carriera in C2, cresciuto sul Lago di Bolsena, divenuto uomo a Trigoria, dove vive da quando aveva 13 anni. Accanto a Greco — sesta presenza stagionale, a farà 7, vista la di e l'infortunio di Gago — il ragazzo ha giocato a testa alta, con una maturità superiore ai suoi 19 anni. E quando è uscito, per lasciare il campo a Simplicio, la Roma dei romani era ancora in vantaggio sulla capolista.

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