Barusso e Okaka, parla la Roma

11/08/2011 alle 10:26.

CORSPORT (R. MAIDA) - La Roma entra in campo a difesa dei suoi giocatori. Una presa di posizione ferma contro i teppisti che non si vedeva da molto tempo. Carta canta, attraverso un co­municato in cui la società «si rammarica per gli incresciosi episodi di cui sono rimasti vit­time Ahmed Barusso e Stefa­no Okaka all’uscita del cen­tro sportivo di Trigoria dopo l’allenamento di ieri» . Cioè martedì mattina

SECONDO ROUND - La situazione è peggiorata quando è toccato a Barusso uscire. Barusso non si allena con Luis Enrique ma con Al­berto , papà di Daniele e tecnico della Primavera, insieme con gli altri gioca­tori indesiderati: Antunes, D’Alessandro e Virga. Lavora in un campo diverso e utiliz­za uno spogliatoio diverso rispetto alla rosa vera. Questo però a qualche esagitato non interessava. Interessava soltanto che Barus­so, extracomunitario, accettasse di lasciare Trigoria nonostante il contratto in essere per liberare un posto strategico. (...) «Quanto alla presunta, e quindi non verificata, man­canza di disponibilità di qualche suo tesserato a fir­mare autografi o a scattare foto con i tifosi fuori dal cen­tro sportivo- conclude la Ro­ma -la società annuncia che sono allo stu­dio iniziative che potranno regolamentare tale consuetudine». Leonardo Giusti, procu­ratore di Barusso, ha commentato a calcio­mercato.it l'accaduto:«E' davvero sconcer­tante. E' stata un'aggressione vile di un grup­po di facinorosi. Ahmed non vuole essere trattato come un pacco postale o andarsene per fare un favore a o DiBenedetto. Se ne andrà se troverà una squadra che lo stimola. La gente sfoga la propria frustra­zione per il mercato della Roma, che è bloc­ in entrata». La rabbia di Giusti, di per sé comprensibile, è amplificata da un fatto non secondario: la macchina presa a calci era la sua...

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