
LA REPUBBLICA (M. PINCI) - A 25 giorni dalla fine del mercato, la Roma ha già cambiato faccia. Che una rivoluzione e non solo quella culturale di Baldini e Sabatini
Sono partiti Doni e Julio Sergio, Mexes, Riise, Vucinic e Menez. Tuttaltro che intoccabili Borriello, Cassetti, Pizarro («Non gli offriamo la lista gratuita » giura Sabatini) e causa guai fisici Juan. Al loro posto Cicinho e Greco, che in attesa di altri innesti il tecnico ha riscoperto titolari, ma soprattutto i frutti del mercato: con Heinze, José Angel e Bojan, intoccabili nello schieramento attuale, anche Stekelenburg, presentato ieri («Sono felice, ho sposato il progetto di Luis Enrique», le sue parole) e Lamela, ufficializzato nel pomeriggio subito dopo lannuncio di Pastore al Psg, in un intreccio a distanza tra sogni e realtà. Uomini che già fanno sorridere Luis Enrique: «Continuiamo con lidea di acquistare giocatori che aumentino il livello della squadra: stiamo migliorando». Il mosaico manca però ancora di un paio di tessere: difensore centrale (Kjaer) e centrocampista. Julio Fressato, agente di Casemiro, ha rimandato alla prossima settimana lo sbarco in Italia del regista. Ma a Trigoria la priorità è una punta: per Nilmar non sono attese novità nellimmediato. Solo un tiepido contatto tra il presidente del Villarreal Roig e un intermediario della Roma: per un rilancio, non oltre i 16 milioni più bonus, servirà però attendere. Anche perché il mercato degli extracomunitari resta paralizzato dalle questioni Barusso e Simplicio.
Intanto, la campagna abbonamenti corre ai ritmi dello scorso anno: staccate 15 mila tessere, in attesa che lOsservatorio dia parere definitivo sul carnet di biglietti per i non tesserati.