Adriano: "Al Corinthians per Ronaldo. Alla Roma non ho creato problemi"

27/03/2011 alle 11:22.

CORSPORT - Le promesse non costano niente e ai suoi nuovi tifosi, una parte dei quali lo aveva già conte­stato ieri esponendo uno striscio­ne al centro sp sportivo dove la sua nuova squada si stava alle­nando, Adriano si è presentato co­sì: « Vado al Corinthians per se­gnare tanti gol, e non per creare problemi » . Intenzioni lodevoli, per carità, ma sembra un film già visto. Dimenticata la Roma, salu­tata per la seconda (e forse defini­tiva) volta l'Italia, l'Imperatore ri­parte dal Corinthians: con il club di San Paolo ha firmato un con­tratto fino a dicembre 2012, ve­nerdì le prime conferme erano ar­rivate sia dal club che dalla mam­ma dell'attaccante brasiliano.

LA TRATTATIVA - Anche prima dello stop, le voci su un suo ritorno in Brasile si erano fatte sempre più fitte. « Mi avevano cercato tre o quattro club, ma Ronaldo mi ha parlato della tifoseria del Corin­thians e dell'affetto che aveva per lui e allora ho deciso che anch'io dovevo far parte di questa fami­glia. Non vedo l'ora di entrare nel cuore di questa torcida » . Una nuova avventura, con il sogno di tornare al Flamengo che tramon­ta definitivamente. « Ci sono rima­sto male - spiega l'attaccante -ma devo vivere la mia vita. Avrebbe­ro potuto parlare direttamente con me, per chiedermi cosa vole­vo fare ma purtroppo non è stato possibile, ed ora spero di esserefelicenelCorinthians» .

L'ACCORDO- La Roma la scorsa estate si era cautelata, inserendo nel contratto una serie di clauso­le per rendere più indolore e me­no costoso il divorzio da Adriano in caso di comportamenti poco professionali da parte del gioca­tore. Anche il Corinthians ha pre­teso queste garanzie. «Questo non mi dà alcun fastidio, perchè mol­te persone sono male informate su ciò che mi succede. Io sono an­dato via dalla Roma senza provo­care alcun casino, sia chiaro. Semplicemente, ho capito che non avevo motivo di rimanere: mi sono fatto male tre volte, e quindi non c'era modo di giocare con continuità. Ho capito che era un segnale: era arrivato il momento di tornare in Brasile. Sono sempre riuscito a riprendermi ed ora non mi muoverò più dal mio paese. Nel Corinthians vorrei rimanere fino al 2014, l'anno dei Mondiali» .

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