Tentazione americana forte per l'As Roma

28/01/2011 alle 17:34.

FINANZA.COM (M. OSELLA / A. BOLIS) - Si è chiusa nel peggiore dei modi l'avventura della Juve in Coppa Italia, che ha visto andare in gol per due volte la Roma. Ma a Trigoria è un'altra la partita della vita: è quella che aprirà un nuovo corso nel club giallo rosso. Ma curiosamente proprio mentre la lunga trattativa per la cessione della Roma è arrivata in dirittura d'arrivo, ecco che a sparigliare le carte arriva l'ordine di custodia cautelare per Fioranelli e Flick, in passato protagonisti di una delle tante cordate straniere in corsa per la Roma.

È il 2004 quando comincia a prendere corpo l'ipotesi di un cambio ai vertici del club giallorosso. È lo stesso Franco Sensi a dichiarare che è tempo che qualcuno prenda il suo posto. L'interessamento per il club giallorosso arriva dalla Russia con il miliardario Souleyman Kerimov a capo della Nafta Moskva. Le voci si rincorrono, sembra che l'accordo sia raggiunto. Poi come d'incanto l'interesse russo svanisce. L'interesse dell'imprenditore statunitense George Soros a capo della Inner Circle Sports è datato 2008. A capo della società giallorossa c'è Rosella Sensi. L'evoluzione è la stessa del caso Nafta Moskva. Nella primavera del 2009 spunta un nuovo potenziale acquirente: è Vinicio Fioranelli, agente Fifa ed ex procuratore, è il rappresentante della Fio Sports Group, società di diritto svizzero. La trattativa sembra concreta, ma come già accaduto con i russi prima e Soros poi, anche questa trattativa si conclude in una bolla di sapone. E arriviamo ai giorni nostri: è di ieri la notizia del provvedimento di custodia cautelare emesso nei confronti di Fioranelli che avrebbe diffuso notizie false circa l'interessamento suo e di Flick per il club giallorosso determinando oscillazioni del titolo in borsa. Il toto-acquirente non si ferma qui.Nell'ultimo anno non si ferma la raffica di nomi indicati come possibili acquirenti della Roma: si passa in maniera disinvolta dall'imprenditore farmaceutico Francesco Angelini, il re delle cliniche romane, all'immobiliarista ed editore Giampaolo Angelucci. Ma nel marasma del sotto a chi tocca ci sono anche il fondo Aabar, i cinesi, il milionario russo Leonid Fedun, il magnate egiziano Naguib Sawiris e pure lo sceicco di Dubai Saeed Al Maktoum. Il 2011 si apre nel nome del patron dei Boston Red Sox Thomas R. DiBenedetto, uno dei due pretendenti della short list rimasta in piedi.

La trattativa con Unicredit va avanti ad oltranza in questi giorni su entrambe le sponde dell’Atlantico. In corsa per rilevare la squadra capitolina secondo quanto appreso da Finanza.com da fonti qualificate oltre alla cordata di investitori americani, è rimasto solo il gruppo Angelucci. Questa volta siamo davvero quasi arrivati al novantesimo minuto: non a caso sono andata avanti no stop le trattative a New York tra i vertici Unicredit e gli americani. Questione di ore e forse sulla vicenda che ha tenuto con il fiato sospeso due generazioni di tifosi giallo rossi calerà il sipario. Sul tavolo degli advisor della Rothschild le offerte arriveranno lunedì. La decisione sul futuro compratore dell'As Roma spetterà poi alla Newco Roma, la società che custodisce il 67% del capitale del club giallo rosso e che è espressione di UniCredit e della famiglia Sensi ed è presieduta dal professore Attilio Zimatore, scelto la scorsa estate come figura super partes. Sarà la volta buona? In molti tifano per il sì. Da Roma a Torino è comunque un periodo di grande fermento per le società calcistiche quotate a Piazza Affari. Le due sberle prese ieri sera dalla squadra di nei quarti di finale di Coppa Italia stanno agitando le acque in casa . E così, secondo quanto riportato dal quotidiano Tuttosport, nei piani alti del club bianconero sta prendendo piede l'idea dell'aumento di capitale. Un'ipotesi smentita finora dal presidente Andrea Agnelli, ma che diventa di estrema attualità dopo la figuraccia in Coppa Italia, l'eliminazione dall’Europa League e il rischio di non centrare almeno il quarto posto in campionato, ovvero la porta d’accesso per la . Un altro anno senza sarebbe uno smacco non solo a livello calcistico, ma avrebbe anche un impatto funesto sui conti del club di corso Galileo Ferraris. Ecco quindi che, per finanziare il prossimo piano triennale ed una campagna acquisti degna di una grande squadra, la scelta della ricapitalizzazione ha cominciato a farsi largo con più insistenza. In casa bianconera l’ultimo aumento di capitale era stato varato nel 2007: 105 milioni di euro che la famiglia Agnelli potrebbe iniettare anche quest’anno per portare nuovamente la ai vertici del calcio italiano.

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