
IL MESSAGGERO (U. TRANI) - Soffrendo sino allultimo secondo dei cinque lunghissimi minuti di recupero, la Roma ritrova, in un colpo solo, il successo, 2 a 1 contro il Genoa, e Totti. Il capitano, con un primo tempo chic e superbo, guida i compagni fuori dalla crisi. Resta, però, ancora a digiuno, lasciando la vetrina a Borriello, fondamentale non solo come realizzatore, e Brighi. La prova dei giallorossi non è esaltante, ma in un periodo tanto delicato contano solo i tre punti, utilissimi per risalire in classifica, sino qui angosciante. Il gioco resta scolastico, la paura cè sempre: ci vorrà tempo per ritrovare il primo e scacciare laltra.
Ranieri, senza De Rossi e Vucinic, per vincere e soprattutto non rischiare va sul semplice. Lassetto, negli interpreti e nellatteggiamento, è estremamente prudente. Gli undici gol subiti, con quello di Rudolf sono dodici per il peggior reparto della serie A, impongono la modifica tattica. Il 4-4-2 è di conseguenza statico e compatto, ma le due linee di difesa e centrocampo si abbassano fin troppo e la Roma si spezza, lasciando in avanti, da soli e ben distanti dai compagni, Totti e Borriello. Tra le novità della serata, la posizione di Totti, finalmente più vicino alla porta. E Borriello che va incontro a chi imposta, mentre il capitano si allarga, riuscendo a essere più lucido e più continuo che nel recente passato. Taddei, al rientro dopo più di un mese e mezzo di stop, e Perrotta sulle due corsie garantiscono la corsa. Servono per lequilibrio. E per il fiato. Tocca ai due esterni accompagnare gli attaccanti. Non è, però, un caso che le prime tre chance giallorosse siano il frutto di altrettanti contropiede: limpostazione scelta per la serata chiama le ripartenze. Due volte con Borriello che salta Eduardo e si lascia cadere, leggermente sfiorato in area dal portiere portoghese, e più tardi sfuggendo a Dainelli e Chico, salta ancora Eduardo e di sinistro centra il palo; la terza con Totti, tra le due del centravanti, con lassistente Ghiandai che ferma il capitano anche se il fuorigioco non cè. I tre lanci sono di Pizarro, recuperato in extremis: difficile rinunciare al cileno, fonte di gioco e punto di riferimento. Il Genoa, con il suo 3-4-3, è lento e prevedibile. Non basta Toni che fa salire i compagni, perché la fase difensiva è imbarazzante.
Su dormita di Lobont e Cassetti, però, Palacio offre a Criscito la palla del vantaggio, sprecata a lato. Totti usa il cucchiaio per mandare in porta Perrotta. Tocco lento sulluscita di Eduardo e Criscito può rinviare davanti alla porta. La Roma merita di passare. Grazie al suo capitano ci riesce un minuto dopo, al trentaquattresimo. Dalla destra la carezza di Totti, sporcata da Criscito: Borriello piomba sul primo palo per il tocco di esterno sinistro che vale l1 a 0 e la sua quarta rete in giallorosso, la terza in campionato. Il capitano, invece, cerca il gol che non trova dalla doppietta del 9 maggio al Cagliari. Trova, però, gli applausi del suo pubblico: per ora gli bastano.
Gasperini, dopo lintervallo, si presenta con Rudolf al posto di Palacio, ma la Roma mette presto al sicuro il risultato: rasoterra di Borriello, dalla sinistra in mezzo allarea, velo di Perrotta e Brighi, anticipando la scivolata di Rossi, inventa la palombella, in spaccata, del 2 a 0 allottavo. Su torre di Toni, al quindicesimo, Rudolf calcia in corsa e colpisce la parte superiore della traversa, proprio come accade tre minuti dopo a Borriello, servito da Totti al limite, con il sinistro forte e a giro. Il Genoa è più fresco, grazie alle altre due sostituzioni, Sculli per Ranocchia e Rafinha per Mesto. Burdisso, con vistosa fasciatura alla testa dal primo tempo per uno scontro fortuito con Cassetti, regge nel gioco aereo contro Toni. Juan è attento a coprire anche dalla parte di Riise, ancora non al top. Pizarro e Perrotta si arrendono dopo la mezzora, Ranieri ritarda il cambio, anche perché il cileno è già fuori, e Rudolf, con inserimento da sinistra e Cassetti in tilt da un pezzo, infila Lobont, indeciso sul da farsi, al trentaquattresimo, approfittando dellinferiorità numerica dei giallorossi. Dentro Simplicio e Castellini. Il Genoa spinge, spaventando Lobont e il pubblico, ma Totti e Borriello difendono palla e successo.