GASPORT (R. PALOMBO) - Di gol alla Romane aveva già segnati cinque, due con la Juve, tre con il Parma, uno solo dei quali, inutile, allOlimpico proprio nel giorno dello scudetto 2001. Mauna domenica così Marco Di Vaio la aspettava da una quindicina danni. Da quando, romano e laziale purosangue, esordì in A il 20 novembre 94. Nella Lazio rimase poco ma il cuore ha continuato a battere per quei colori. Fino alla splendida doppietta di ieri, a 34 anni, con la maglia del Bologna. La Roma passa dal 2-0 al 2-2 e alla certificazione ufficiale che la crisi è aperta nel giro dellultimo quarto dora, ma è già prima dellintervallo che si avvertono sinistri scricchiolii. Se Di Vaio non prende 8 in pagella è perché i gol che divora sono almeno due, menocomplicati di quelli che realizza. Male larbitro Peruzzo, che scontenta tutti. Un rigore netto, mani di Mexes, e uno dubbio, Pizarro su Siligardi, negati al Bologna, l1-0 viziato da un fuorigioco di rientro di Borriello, un gol regolare annullato a Juan sull1-0, e un maldestro intercetto che fa partire lazione del 2-1
Che per ora non si vede: 12 gol subiti in 5 partite ufficiali, le assenze di Vucinic, Taddei e ora di Nicolas Burdisso squalificato, lo stop di Cassetti (ma il sostituto Burdisso jr provocherà lautorete di Rubin e coglierà il palo su due palle inattive) leterna incompiuta di Menez e le amnesie di Mexes e Rosi, la Roma non funziona e non basteranno i jaccuse di Ranieri riservati ai media per cambiare la situazione. Anche lanno scorso la partenza fu da brividi, ma Ranieri, sostituito Spalletti, esordì a Siena con un successo. Un mese dopo, la squadra prese a volare battendo 2-1 proprio il Bologna e per 24 giornate rimase imbattuta. Tutto di corsa: merito di quale preparazione? Il tempo dirà. Bologna camaleonte Dal timido 3-4-2-1 con la Lazio allo spregiudicato 4-3-3 con la Roma, Malesani lascia in panchina solo il terzino Esposito, due volte colpevole la settimana scorsa. Per il resto, cè spazio per tutti e il gioco dei cambi è vincente: Gimenez per Paponi che sinfortuna nellazione in cui scarica sul palo la palla-gol più facile (ma cera pure il mani da rigore di Mexes), poi Casarini per Radovanovic, mossa decisiva che restituisce allispirato Mudingayi le «chiavi» del centrocampo. E infine Meggiorini per Siligardi che lì per lì lascia perplessi perché questi ha appena regalato a Di Vaio una delle palle-gol divorate. Malassist buono per il 2-2 alla fine è proprio di Meggiorini. Quando si dice lispirazione.