Campionato, Nicchi: "Sette in pagella agli arbitri"

17/05/2010 alle 16:59.

GR PARLAMENTO - «Sette in pagella agli arbitri, sette e mezzo agli assistenti». Marcello Nicchi, presidente dell'Associazione italiana arbitri, promuove a pieni voti la classe arbitrale italiana. «È stata una stagione molto positiva per gli arbitri, di grande rinnovamento sotto tutti i profili», dice Nicchi a 'La Politica nel Pallone', all'indomani dell'ultima giornata di serie A.

Anche quest'anno non sono mancate critiche alle 'giacchette nere': «Per noi non esistono momenti facili, un arbitro finchè fa bene fa il suo e quando sbaglia per errore si condanna tutta la categoria». Ieri il presidente dell'Inter, Massimo Moratti, ha riproposto l'ormai celebre gesto delle manette di Josè Mourinho durante i festeggiamenti per lo scudetto: «Ho tanti problemi di cui occuparmi e non mi piace commentare i gesti di altre persone, dico solo che quando si è in luoghi pubblici o quando si è personaggi pubblici bisogna stare molto attenti ai comportamenti, a quello che si dice e anche a quello che si scrive. Siamo osservati da milioni di persone, diamo buoni insegnamenti e eliminiamo quelli non consoni al mondo dello sport». 

«Purtroppo stiamo combattendo ancora con la violenza», ricorda Nicchi. «La gente deve sapere che ancora oggi ci sono centinaia di arbitri che la domenica finiscono al pronto soccorso, è una cosa gravissima». Nicchi elogia i giocatori, protagonisti a sua detta di un comportamento più maturo: «I calciatori sono migliorati tantissimo, ora mi aspetterei anche un gesto da chi lo può fare: applaudite gli arbitri una volta», dice il presidente dell'Aia, che poi invita i media ad abbassare i toni: «La moviola è un bello strumento, ma non si può dire in tv: 'Sicuramente questo è rigorè, perchè non è così che funziona sul campo». L'Italia avrà una sua terna ai Mondiali, guidata da Roberto Rosetti: «Rosetti non è solo una persona perbene, ma anche un grande arbitro. Quest'anno lo abbiamo utilizzato di meno perchè ha avuto due, tre piccoli infortuni ma ha portato il suo fardello con dignità e impegno. E poi ha arbitrato meno perchè sono cresciuti molto quelli che gli stanno intorno. Non abbiamo solo uno o due arbitri validi ma un bel gruppo. Per quanto riguarda il contesto internazionale, Rosetti è uno dei migliori in Europa se non il migliore».

Anche l'Aia, come la Lega calcio, si prepara alla sua scissione. La serie A avrà un gruppo di arbitri autonomo a partire dalla prossima stagione: «Lavoriamo a questo progetto da molti mesi, da quando cioè si è iniziato prospettare lo sdoppiamento delle leghe. Siamo pronti, appena la Figc avrà ratificato quello di cui stiamo parlando andremo a deliberare le nostre nuove squadre. Venti arbitri? Ai numeri stiamo lavorando, potrebbero essere 20 ma non cambia la sostanza. Doppio designatore? Sicuramente. Collina per la A? Non è ancora deciso niente, lo stabiliremo con il comitato nazionale. Le nomine le faremo al momento giusto, ci saranno due gruppi e due commissioni», dice Nicchi. A chi mette in discussione l'autonomia arbitrale, Nicchi risponde: «L'autonomia è una delle nostre vittorie. Con tutte le componenti delle Leghe abbiamo un rapporto splendido, siamo molto chiari e la fiducia è reciproca. È un problema superato, anzi dico che se c'è una classe arbitrale forte è perchè è autonoma tecnicamente: guai a chi tocca questa autonomia».

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