Luis Enrique senza pace. Il futuro non è più certo

06/03/2012 alle 08:41.

GASPORT (M. CECCHINI) - «Inadatto, ha rovinato la squadra, è da mandare via». Credete che pensieri cosi poco amichevoli siano rivolti a Luis Enrique? Sbagliato. Sono citazioni prese dai giornali dello scorso anno tutte riferite a Claudio Ranieri, che aveva appena consumato malinconica

Rivoluzione a metà Troppo ingeneroso. È vero, una vera rivoluzione culturale non è mai stata realmente presa in considerazione, basti pensare alle classichemodalità operative sul mercato (escamotage per il numero degli extracomunitari, pingui provvigioni per i procuratori, caccia spregiudicata ai talenti minorenni) e sulla gestione dei conti (UniCredit finanzia l’ordinaria amministrazione scontando crediti futuri e percependo congrui interessi: 2 milioni nell’ultima semestrale).Ma due importanti pilastri in realtà sono stati : sul comportamento sportivo e lo stile di gioco. Il problema è che le sconfitte stanno facendo vacillare entrambi, se si pensa che — dalla sfogo di Taddei post-derby contro l’arbitro al reclamo inoltrato ieri per chiedere di togliere la ad Osvaldo—ilmuro della «diversità » si sta incrinando davanti alla ragion di stato e alla spinta popolare.

Le telefonate Resta il fronte Luis Enrique che ieri, raggiunto dalle telefonate di Baldini e , è apparso ancora molto scosso. Oggi la dirigenza proverà a parlare con i giocatori,maè logico che—dato per certo che la società vuole continuare con lo spagnolo— ora non è sicuro che Luis Enrique voglia rimanere. Per la dirigenza sarebbe una sconfitta, che neppure le classiche voci su Vilas Boas, Montella e, in prospettiva, Prandelli, addolcirebbero. Di sicuro il d.s. è perplesso sul rinnovo, mentre i sussurri tra UniCredit e Trigoria danno per indebolita anche la posizione dell’a.d. dopo l’interruzione del rapporto con la responsabile finanziaria Cristina Mazzoleni. La banca, in particolare, è sorpresa per una decisione così repentina, anche perché considerava l’ex dirigente una figura di garanzia, soprattutto alla luce dell’estenuante attesa dell’aumento di capitale da parte della cordata Usa, posticipata da dicembre a maggio. In compenso, dalla Raptor Accelerator che fa capo all’uomo forte James Pallotta, percepisce 115.000 euro (nel 2011) per un rapporto di consulenza che durerà fino all’aprile 2013, ad un costo medio di circa trentamila euro al mese. Domanda: ce la farà Luis Enrique a resistere fino a quella data?

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