La Roma strilla viva Doni «Fra i migliori al mondo»

22/02/2010 alle 09:26.

GASPORT - «Li carpacci tua...». Si tenta di ricostruire dal labiale il dialogo a distanza tra De Rossi e Vucinic. La vittoria alleggerisce tutto, così anche l’unico vero scontro della partita si scioglie in un abbraccio sul campo e in una risata davanti alle telecamere. I due protagonisti non ne parlano, è Ranieri, con la complicità di Caressa, bravissimo a fargli da spalla, a ripassare il dialogo alla moviola. «Qui De Rossi sta chiedendo a Vucinic dove ..

Solidarietà Abbracci. Belli, prolungati, romanisti. Doni lo abbracciano tutti. I tifosi, che dopo un dribbling seguito col fiato sospeso, trasformano i fischi in applausi. Ranieri, che in sala stampa ci rimprovera: «Siete stati tutti troppo severi con Doni: ad Atene lui ha preso i gol, ma gli altri dieci guardavano l’Acropoli». I compagni, che al fischio finale lo guardano con rinnovata fiducia. Juan: «Sono ragazzi erano un po’ tesi. La vittoria ci ha aiutato a stemperare la tensione, l’abbraccio tra Daniele e Mirko l’avete visto tutti. Questo è un grande gruppo». "Sono state dette tante bugie sul suo conto, per me è uno dei migliori portieri del mondo». : «È tutta la squadra ad aver mollato nel finale». Burdisso: «Io sono stato più colpevole di lui ad Atene, il terzo gol del Panathinaikos ce l’ho sul groppone». Cerci: «È un numero uno, si è ripreso alla grande». La dirigenza aveva già fatto quadrato, ieri Montali (che ha svelato di aver «abbattuto» un muro a Trigoria per unire titolari e panchinari) ha ribadito: «È un nostro patrimonio, tuteliamolo».

Calma... Doni non poteva sperare in un riscatto più comodo: un solo tiro in porta del Catania, uno straccio bagnato. «Ho ricevuto tanta solidarietà da allenatore e compagni: li ringrazio tutti. Ero più teso del solito, ma sono felice di non aver subito gol. Il mio futuro? Vorrei restare, ma se non gioco vedremo...». E mentre Julio Sergio già scalpita («Spero di rientrare con il »), il resto della squadra tiene a bada l’entusiasmo. Burdisso: «Non abbiamo ancora le armi per pensare allo scudetto». E Juan: «Ci sono troppe partite prima dello scontro diretto con l’Inter, sarà fondamentale». Ha ragione, li carpacci sua.

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