LA SFIDA NELLA SFIDA: Totti vs Diamanti

25/01/2015 alle 12:50.
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LAROMA24.IT (Marco Iannelli) – sta affrontando il periodo più delicato da quando, circa un anno e mezzo fa, si è accomodato sulla panchina della Roma. Nonostante i 5 punti di svantaggio che separano i giallorossi dal primo posto occupato dalla non devono essere però dimenticati i progressi fatti dalla squadra grazie al mister francese e la Roma, allora, per non veder svanire il sogno che ha da inizio stagione, quello dello scudetto, deve ritrovarsi in fretta a partire, possibilmente, dal difficile impegno di domenica sera contro la di Montella. I viola arrivano in forma alla sfida del Franchi, dopo la bella vittoria in Coppa Italia contro l’Atalanta, vinta per 3 a 1 (grazie alla doppietta di Gomez e alla rete di Cuadrado) e dove ha fatto il suo esordio in campo con la il nuovo acquisto: Alessandro ‘Alino’ Diamanti.

DIAMANTI E LA ROMA, DIAMANTI E LA BANDIERA – Non è stato mai facile il rapporto tra il nuovo fantasista viola e i tifosi della Roma. Nel 2007/08 la Roma di Spalletti, in corsa per il tricolore, affrontava il Livorno all’Olimpico: era il 19 aprile e Vucinic con un gol portò avanti i giallorossi che si fecero però recuperare sul pareggio a pochi minuti dal 90’. Chi segnò? Alessandro Diamanti su punizione infilando l’incolpevole Doni sotto l’incrocio. La Roma non deve essere una delle squadre più simpatiche ad ‘Alino’ tanto che, anni dopo, nel gennaio del 2012, quando gli domandarono cosa pensava delle bandiere nel calcio, e più nello specifico di , rispose così: “E’ un grande giocatore, un grande campione, non dico una bandiera perché le bandiere per me non esistono. Lui ha fatto una grande carriera, ma se gli chiedessero di giocare gratis allora sarebbe una bandiera, con dieci milioni di stipendio è facile: quando ci sono di mezzo i soldi le bandiere non esistono”. Parole pronunciate quando era un giocatore del , parole alle quali non seguirono i fatti dato che precisamente due anni dopo, lui che era un idolo dei tifosi bolognesi e capitano di una squadra che rischiava la serie B, fece una ‘scelta di vita’: accettò un contratto pieno di Yen dal Guangzhou, lasciò l’Italia e prese il primo volo per la Cina. Era il gennaio del 2014. Oggi il ritorno a Firenze, probabilmente il richiamo di una squadra di cui si sente bandiera, dato che nel 2003, quando si chiamava Florentia Viola, Diamanti giocò 3 partite con la maglia della società gigliata.

LA RISPOSTA DI TOTTI – Prato, Empoli, Albinoleffe, Livorno, West Ham, Brescia, , Guangzhou e le maglie indossate in carriera da Diamanti il quale, domenica sera, incontrerà nuovamente la Roma. Ma la scritta Roma, da più di 20 anni, si legge , quel giocatore con il 10 sulle spalle che mai ha voluto cambiare à, mai si è immaginato con una maglia diversa rispetto a quella gialla e rossa. E , all’epoca, non ha risposto direttamente a Diamanti, ma lo ha fatto facendo parlare la storia. Storia che dice che nonostante l’età è ancora uno dei giocatori più incisivi del campionato. E la storia, parlando solo per un momento di denaro, ha anche insegnato che ha rinunciato ad offerte economicamente molto più vantaggiose, pur di restare a vita una vera bandiera della Roma. Il suo attaccamento alla maglia –prima ancora delle giocate, gol, assist e magie- sarà per anni raccontato dai nonni ai nipoti. E magari Diamanti domenica potrà chiedere a di farsi un ‘selfie’, così anche lui potrà dire di aver conosciuto una leggenda.

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