E' solo l'inizio di un'altra rivoluzione

15/05/2019 alle 14:37.
pallotta-baldini-vicini

IL TEMPO (T. CARMELLINI) -  L'operazione è chiara e ha un nome solo: rivoluzione. La
società giallorossa al termine di una stagione drammatica, decide di non giocare al ribasso ma di puntare forte, anzi fortissimo sul futuro. E lo fa senza mezze misure, perché quella del prossimo anno dovrà essere davvero una Roma nuova, quella della svolta con o senza lo
stadio. Perché l’operazione , che significa rinunciare a un giocatore, ma soprattutto a un uomo della sua stazza, è rischiosissima: ai tifosi puoi anche far mandar giù le cessioni di e (lunga la lista degli addii dolorosi, tre dei quali disputeranno la
prossima finale di ), ma quando metti mano sulle pedine pesanti, quando tocchi il cuore, è tutta un’altra Cosa.

Con la Roma perde un altro pezzo di casa, una stanza intera verrebbe da dire, un altro passo verso la «deromanizzazione» voluta fortemente dalla nuova società e iniziata con : giusto o sbagliato che sia, non spetta a noi dirlo. Un principio, una voglia di strutturarsi come un grande club internazionale, che sarebbe anche condivisibile se
arrivassero i risultati. Il problema alla fine è tutto lì: se vinci puoi fare (quasi) tutto quello che vuoi, puoi permetterti il lusso di cacciare a calci nel sedere Del Piero, cambiare un allenatore che ha vinto tre scudetti consecutivi e anche metterne in discussione un altro che ha infilato in bacheca i cinque successivi. Ma se non vinci è dura da mandare giù.

Resta così solo un addio doloroso, di un ragazzo per bene, con un'altra testa rispetto alla media e che presto vedremo allenare su qualche panchina pesante. Ma soprattutto di
un romanista vero che mancherà infinitamente alla sua gente che lo ringrazia per questo diciotto anni di passione: nel bene e nel male.

Da parte nostra un «in bocca al lupo» vero per il suo futuro. E chissà un domani...

 

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