Paralisi Campidoglio, ansia M5S: «Risorse del governo inutilizzate»

24/03/2019 alle 13:21.
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IL MESSAGGERO (F. ROSSI) - In attesa di decidere come procedere con l’iter dello stadio di , Virginia Raggi vuole evitare altre brutte sorprese. La sindaca ha lanciato un monitoraggio a 360 gradi su atti, progetti e delibere avviate o in corso di preparazione nei vari dipartimenti e uffici del Campidoglio. Una stretta necessaria, ragionano a Palazzo Senatorio, per evitare altre sorprese e stringere le viti dell’amministrazione. Ma con un inevitabile rovescio della medaglia: l’ulteriore rallentamento della macchina capitolina, che già di suo non brilla per celerità. Peraltro in un momento in cui giunta e consiglio comunale sarebbero chiamati a uno sforzo supplementare, indipendentemente dai tempi che saranno necessari per portare in aula Giulio Cesare la delicata variante urbanistica necessaria per poter procedere con la realizzazione del nuovo impianto della Roma.

IL MALUMORE Il problema non è passato inosservato, dalle parti di Palazzo Chigi. Nel M5S nazionale resta forte la preoccupazione che l’inchiesta sullo stadio possa mietere nuove vittime. I vertici del Movimento hanno confermato la fiducia in Raggi anche se, racconta una fonte stellata di alto grado, «l’irritazione è forte» e l’umore del vicepremier Luigi Di Maio non è dei migliori. Il motivo riguarderebbe soprattutto la massiccia mole di investimenti per la città da parte di Cassa depositi e prestiti (circa 500 milioni) rimasta «paralizzata». Secondo i vertici M5S, «qui è tutto bloccato, il Governo lavora mentre il Comune dorme».

I CONTROLLI Raggi attende a giorni l’esito della due diligence chiesta agli uffici su tutti i dossier citati nell’ultima inchiesta della Procura: l’ex Fiera di Roma, gli ex mercati generali, l’ex stazione Trastevere, ma anche i piani di zona. Il progetto non è interessato da questa indagine interna - in quanto già oggetto, dopo il primo filone dell’inchiesta, di una verifica ad hoc voluta dalla sindaca - ma comunque il Campidoglio ha i fari accesi anche su questo versante. Anche perché il prossimo passaggio, quello della variante, sarà inevitabilmente il più delicato. Ma il monitoraggio voluto dall'inquilina del Campidoglio si estenderà a tutte le attività in corso, anche quelle non oggetto di inchieste: dall'urbanistica alla scuola, dai lavori pubblici all'ambiente, gli atti dei dipartimenti saranno sottoposti a un doppio filtro di controlli, per non lasciare nulla al caso. «Rallenterà tutto ma ora è prioritario», è il ragionamento che si fa sul colle capitolino. Tante le delibere che potrebbero subire uno stop temporaneo: dalla variazione di bilancio, già approvata in giunta, alla riforma delle strisce blu, fino al nuovo regolamento di polizia urbana. La sindaca starebbe inoltre studiando la possibilità di chiedere ai dirigenti capitolini una verifica su eventuali indagini a loro carico, avanzando una richiesta alla Procura (ex articolo 335 del codice di procedura penale) per sapere se sono indagati.

LA SQUADRA L’eco delle inchieste giudiziarie si riversa inevitabilmente sugli organi politici dell’amministrazione. Marcello De Vito è stato formalmente sospeso dal suo incarico Paola Basilone, ma per la surroga del suo scranno in aula Giulio Cesare bisognerà aspettare che si pronunci l’avvocatura del Campidoglio. Ma se il nuovo presidente in pectore dell’assemblea capitolina ha già un nome, quello di Enrico Stefàno, il domino dei movimenti interni a Palazzo Senatorio, potrebbero non finire qui. Stefàno, ad esempio, una volta diventato presidente di Aula, dovrebbe lasciare la carica di presidente della commissione Trasporti pur rimanendone membro. Al suo posto, i rumors indicano come papabile il consigliere Pietro Calabrese. Donatella Iorio, invece, prende il posto di De Vito nella commissione Trasparenza, presieduta da Marco Palumbo (Pd). Ma i tempi sono stretti, e bisogna far ripartire la macchina al più presto.

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