(…) È bastato incrociare lo sguardo di Andrea Belotti, anche solo per pochi secondi, per capire quanto ne sia cosciente: è in questi momenti così delicati, e dall’elevato livello di difficoltà, che da parte sua servirà nel pomeriggio una prova di orgoglio e cattiveria. In una vigilia di emergenza, dovuta alle tante assenze che minano le certezze tattiche storiche di questo Torino, Mazzarri si aggrappa letteralmente alla cresta del Gallo. (…). Il suo bottino di reti, finora, è stata una promessa di buona volontà: d’altronde, i suoi sette gol in campionato (ai quali si aggiungono i due in Coppa Italia, sono nove in stagione) non sono per nulla pochi in una squadra che ha difficoltà a segnare. Di fatto, ha tenuto il Toro agganciato al treno europeo. (…). Se vogliamo, oggi ricomincia da dove aveva salutato nel vecchio anno: all’Olimpico, ma ventuno giorni fa di fronte aveva la Lazio, dove aveva firmato la rete del momentaneo vantaggio. E poi c’è un digiuno che dura da tanto: Belotti non segna alla Roma dal 25 settembre 2016. Per un centravanti un’eternità. Gli astrologi assicurano che il 2019 sarà l’anno del Toro. In Serie A s’inizia oggi, il Gallo è pronto. E se vorrà riconquistare anche la maglia della Nazionale, non ci saranno occasioni da sprecare né tanto meno tempo da perdere. Il futuro riparte alle 15.

(gasport)