IL MESSAGGERO (A. MAURO) - Reagire all’eliminazione in Coppa Italia con uno scatto d’orgoglio in campionato. Mazzarri chiede ai suoi l’ennesima ripartenza in un’annata altalenante, dopo aver visto sfumare il primo obiettivo stagionale contro i Viola. Un doppio sforzo per i granata che dovranno battersi contro i giallorossi e i precedenti: dalla risalita in SerieA (2006/2007) il Toro non ha mai vinto alla ripresa dopo la pausa invernale. Ci proverà all’Olimpico nonostante assenze pesantissime tra infermeria e squalifiche. Mazzarri infatti dovrà fare a meno degli squalificati Izzo e Meité, out Baselli e Moretti per problemi fisici, emergenza piena a centrocampo con Lukic pronto a stringere i denti nonostante un solo allenamento in gruppo, e tre primavera aggregati per Roma. Non proprio le condizioni ideali per incubare un’impresa,ma il tecnico ha fiducia nella fame di un gruppo a cui rimane solo un obiettivo: l’Europa.

PIÙ CATTIVERIA «Sulla Roma c’è poco da dire, se ci sistemiamo bene in campo ce la possiamo giocare - le parole di Mazzarri alla vigilia -, ma dobbiamo essere più concreti e cattivi sottoporta. Rincon ha detto che siamo tutti arrabbiati: spero che quello che abbiamo dentro si possa trasformare in qualcosa di importante sul campo». Pochi dubbi di formazione: difesa obbligata Lyanco, Nkoulou, Djidji, a centrocampo ballottaggio Lukic-Parigini, davanti Belotti e Iago Falque, ancora panchina per Zaza. «Voglio una prestazione importante anche se ci mancheranno giocatori decisivi. Mi aspetto delle risposte dopo la Fiorentina. Bisogna reagire ai risultati deludenti come l’eliminazione in Coppa Italia. I giovani della  Primavera? Alcuni si allenano con noi con continuità. Adopo è il futuro; ha un gran fisico, gli manca la malizia».