Stadio gate. I pm: «Da archiviare le accuse a Malagò»

26/09/2018 alle 13:18.
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LEGGO (G. BULANI) - L'inchiesta Rinascimento, che sta facendo luce sulla rete di corruzione facente capo al costruttore e al progetto dello stadio a , potrebbe presto perdere un pezzo. La Procura, infatti, ieri ha depositato al gip la richiesta di archiviazione per Giovanni Malagò, presidente del Coni. Il nome del massimo dirigente dello sport italiano era finito nell'inchiesta in relazione ad un colloquio di lavoro che il genero ha svolto con l'11 marzo presso un circolo sportivo per trovare con l'imprenditore una possibile intesa professionale. In una informativa dei carabinieri allegata all'indagine viene detto che il presidente del Coni «ha presentato il compagno della figlia a col preciso scopo di creargli un'occasione professionale». Nell'informativa, inoltre, si faceva riferimento anche ad una serie di conversazioni intercettate tra Malagò e il costruttore. I due, annotano i carabinieri, «interloquiscono tra loro anche di questioni inerenti la progettualità relativa allo e allo stadio del Milan». Malagò, nel giugno scorso, aveva chiesto subito di essere interrogato dal pm Barbara Zuin, titolare dell'indagine. L'atto istruttorio si svolse il 19 luglio e, subito dopo, il presidente del Coni si disse fiducioso su una rapida richiesta di archiviazione da parte dei magistrati.
Se il capitolo che riguarda Malagò si avvia verso l'archiviazione, restano aperti gli altri filoni dell'indagine che vede indagati anche il tesoriere del Pd, Francesco Bonifazi e quello della Lega, Giulio Centemero. Su questo versante continua l'attività di indagine dopo il nuovo interrogatorio di svolto la scorsa settimana negli uffici di piazzale Clodio. La lente degli inquirenti punta agli oltre 400 mila euro che il costruttore, nella sua attività capillare di finanziamento alla politica, ha garantito all'associazione «Più Voci», la onlus considerata vicina alla Lega, e alla fondazione Eyu, legata al Pd. Per l'associazione «Più Voci» nel 2015 ha garantito un finanziamento di 250 mila euro. Centemero, secondo quanto accertato dagli inquirenti, si sarebbe accordato direttamente con l'imprenditore per i fondi destinati all'associazione. Parte dell'incartamento di questo filone è stata inviata per conoscenza dai pm di piazzale Clodio ai colleghi della Procura di Genova che indagano sui fondi della Lega.

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