Monchi a colloquio con i giocatori: tutto su Di Francesco

26/09/2018 alle 17:52.
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IL ROMANISTA (P. TORRI) - (...) Monchi, dire che è deluso è un eufemismo. Non si aspettava certo di doversi confrontare con una crisi così devastante. Aveva immaginato, probabilmente, che visti i tanti cambiamenti qualche problema all'inizio ci sarebbe stato, ma che la sua prima Roma fosse a cinque punti dopo altrettante giornate non lo credeva possibile. E allora sta prendendo di petto la situazione, scegliendo il silenzio ufficiale, ma confrontandosi e parlando con la squadra, con i giocatori uno a uno, con il tecnico, con gli altri dirigenti.

Ne ha fatti tanti in questi giorni. E tutti hanno avuto un doppio filo comune. Il primo: «Conta la Roma». Il secondo: « è l'allenatore della Roma». È stato inflessibile su questi due concetti. Ha cominciato a sottolinearli subito dopo il fischio finale di . Lo ha fatto sul pullman sociale che ha riportato i giocatori direttamente a Trigoria per l'inizio del ritiro. I colloqui, poi, ieri e l'altro ieri, si sono trasformati in individuali con l'obiettivo di capire le problematiche di ogni giocatore, sperando di trovare le parole giuste per renderle meno problematiche. Monchi ha trascorso gli ultimi due giorni sempre a Trigoria, solo la sera è andato a casa, per poi ripresentarsi prestissimo la mattina successiva per fare colazione con i giocatori. E pure qui, «conta la Roma», « è l'allenatore della Roma». L'obiettivo finale è quello di provare a ricompattare tutti, dall'allenatore ai giocatori, dai giocatori al gruppo, augurandosi che pure l'ambiente possa contribuire a ritrovare la Roma (profumando la città, la Roma farà bene ad aiutarsi da sola).

Monchi, fin qui, non ha neppure preso in considerazione l'ipotesi di un cambio di allenatore. lo ha scelto lui e lo difenderà fino all'ultimo. Sembra una sorta di all in pokeristico, mi gioco tutto su , se salta mi prenderò responsabilità e conseguenze. (...)

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