Il male oscuro della Roma aspettando Bale e Benzema

17/09/2018 alle 13:41.
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LA REPUBBLICA (F. BOCCA) - Sette punti dalla , quattro dal , e uno sull’. Le storie hanno sempre doppia faccia, e se abbiamo capito che la Roma oggi se la passa discretamente male, può consolare e soci il fatto che ci sia chi se la passa pure peggio. Se non fosse per quel punticino di differenza le due anti dell’estate potrebbero perfino andare a braccetto, e i due allenatori - e - sostenersi addirittura a vicenda. Dopo che il Chievo - ultimo in classifica e addirittura sotto zero per quel - 3 inflittogli per i sotterfugi di mercato - l’ha rimontata e costretta al pareggio (2-2) con i gol di Birsa che ha bruciato il povero Olsen, indegno successore di , e Stepinski che addirittura si è preso gioco dell’intera difesa, ha dovuto arrendersi alla constatazione di tanta pochezza. E cercato almeno di dimostrare che lui stesso e la Roma sono in grado di reagire caratterialmente, soprattutto ora che siamo alla vigilia della partenza per e la incombe terrifica. Visto che Ramos, Benzema e Bale possono essere ben più spietati di Birsa e Stepinski.

«Questa partita era fondamentale per competere in campionato, ma anche per andare al Bernabeu con entusiasmo. Sono il primo a essere incazzato veramente » ha detto l’allenatore della Roma che stavolta non ha preso a cazzotti la panchina, ma il cui livello di stress resta altissimo. Purtroppo per lui, non bisogna nasconderlo, molti già ne chiedono la testa. I tifosi che lo scorso anno lo esaltavano per la sua mitezza vincente che lo ha portato addirittura a sfiorare la finale di , adesso farebbero volentieri a cambio con , corvo svolazzante sul campionato italiano. O al limite pure un Capello " che quello sì agitava pugni e tuonava negli spogliatoi se mai avesse visto una Roma così", dicono.
« Abbiamo la fortuna di poter giocare subito una gara importante, ma servono foga, rabbia e determinazione. Per livello tecnico potremmo anche restare a casa, di determinazione ne serve parecchia » dice che cerca di minimizzare il malessere giallorosso ma è certamente preoccupato. E soprattutto impotente dopo aver più volte ribaltato la squadra tra nomi e i moduli più svariati. Dopo il brutto ko di Milano e una fuga disperata quanto inutile nel 3- 5- 2, la pausa della nazionale sembrava venire a puntino per ricucire una Roma slabbrata dal mercato del guru dei ds Monchi addirittura in odore di e i tentativi al buio di DiFra di cavarne una squadra all’altezza dello scorso anno. Dopo i gol in azione brillante di El Shaarawy e persino del nuovo Cristante imbeccato da un agilissimo , la luce si è spenta e la Roma si è consegnata al Chievo. Purtroppo per le sostituzioni ( dentro ), un altro cambio di modulo (da a ) e un tentativo di provare e sollecitare presumibilmente la squadra che avrebbe voluto schierare a , hanno provocato un nuovo tracollo. La Roma si è avvitata su se stessa, il Chievo ha pareggiato e rischiato persino di vincere se l’incerto Olsen almeno all’ultimo istante non avesse tolto di porta la palla della vittoria del Chievo. Quattro partite, 5 miseri punti, 7 gol presi e una difesa colabrodo. Nuvole tempestose s’addensano sul povero DiFra.

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