IL MESSAGGERO (E. BERNARDINI) -  La settimana decisiva per sapere chi sarà il candidato alle elezioni del 22 ottobre, si è aperta ieri con un incontro fondamentale che si è consumato a Milano: nel consiglio dell'Assocalciatori. Damiano Tommasi è andato molto vicino alla sfiducia, la base non è molto contenta delle sua ultime scelte. Se al 18 settembre siamo ancora nel caos tra B e C in parte è anche colpa di un suo tiepido intervento nel pieno caos di agosto. Il numero uno dell'Aic è rimasto in sella e alla fine ha confermato il fatto di stare con il 73% (la maggioranza data dai voti di Lega Pro, Lnd, Aic e arbitri) pur ribadendo la volontà di non avere Gravina o Sibilia (Lnd) candidati. Difficile possa accadere visto che anche la serie A ha dato grossi segnali di avvicinamento alla maggioranza. Giovedì, sempre a Roma, all'hotel Eden, ci sarà un altro faccia a faccia tra tutte le componenti. Sarà la giornata decisiva. La strategia sembra essersi delineata: il presidente federale sarà indicato dal 73% , ormai la partita si sposta sul piano dei contenuti oltre che quella del nome

IL PIANO - Sarà un mandato di due anni in cui chi governerà dovrà adottare scelte impopolari all'interno del movimento per cercare di ridare la credibilità ad un mondo che l'ha ormai persa definitivamente. Un piano d'azione già c'è e si va dalla riforma della giustizia sportiva, il semiprofessionismo per la riduzione delle squadre, lo statuto e soprattutto la flessibilità degli emolumenti.

COLLEGIO DI GARANZIA - A proposito di giustizia sportiva, a seguito della decisione del Tar del Lazio sui ripescaggi della serie B, a breve verrà riconvocato un Collegio di Garanzia che stavolta dovrà entrare nel merito della decisione compreso il presidente Frattini. Possibile possa pronunciarsi già venerdì (se la serie B decidesse di rinuciare ai termini), altrimenti si andrà ai primi di ottobre. Chiaro che verranno cambiati tutti i membri giudicanti. La querelle del campionato cadetto a 19 o a 22 sta per federe la parola fine. Si spera.