Raggi e il futuro di Tor di Valle: «Dubbi dopo le intercettazioni»

13/07/2018 alle 14:53.
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IL MESSAGGERO - Le intercettazioni dell'inchiesta sullo stadio a «un dubbio lo devono far venire», ha detto ieri Virginia Raggi. Del resto gli uomini di al telefono confessavano che col nuovo piano viabilità, senza ponte, «sarà il caos», mentre negli studi presentati al Campidoglio e in conferenza dei servizi i problemi erano spariti. «Sarà uno schifo», diceva invece il tecnico responsabile del progetto per conto di Palazzo Chigi. Ecco perché la sindaca, come ha ricordato anche ieri in un'intervista a Radio Radio, ha deciso che il progetto ora dovrà passare al setaccio di un'ispezione interna: «Ho chiesto una due diligence su tutta la procedura, con particolare riferimento alla situazione del traffico e della viabilità - ha detto la prima cittadina - Perché quelle intercettazioni un dubbio lo devono far venire. Se emergono anomalie ci sarà bisogno di rivedere quello che è stato fatto, se tutto risulterà nella norma saremo i primi ad andare avanti».A chi le ha ricordato la sua iniziale volontà di ritirare il pubblico interesse per lo stadio, la sindaca di Roma ha risposto così: «Abbiamo fatto una valutazione, abbiamo detto che se lo stadio viene fatto bene si dice sì allo stadio e no alla speculazione». Sulla vicenda Raggi era stata attaccata, l'altro giorno, dal deputato Roberto Morassut: «Come si fa a sostenere l'abbandono dello stadio Olimpico e la realizzazione di un nuovo stadio in una zona senza trasporti e infrastrutture e senza un adeguato trasporto su ferro? - si è chiesto il parlamentare del Pd - Sono le scelte sbagliate quelle che terranno Roma sempre lontana dagli standard delle maggiori capitali europee ed occidentali»

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