Cara Virginia, il doppio forno anche nel calcio proprio non va

17/05/2018 alle 13:30.
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LEGGO (R. BUFFONI) - Aveva detto di simpatizzare per la Lazio. Nessuna sorpresa, quindi, a vederla allo stadio per le partite della squadra di Inzaghi. Così l’avevamo immaginata a disagio il 2 maggio scorso all'Olimpico nell'assistere a Roma-Liverpool, sospettando un suo sospiro di sollievo per l’eliminazione dei giallorossi. Invece era solo amore di mamma verso un figlio innamorato dei biancocelesti, come il suo papà. Perché ieri la sindaca Raggi ha confessato di avere la Lupa (quella di Trigoria non del Campidoglio) tatuata sul cuore. La notizia ha indispettito i laziali («ecco perché rifiutò la maglia donata da Lotito al figlio dopo l’elezione!»), mentre i romanisti l’hanno accolta col sopracciglio alzato: non è che siamo di fronte a un “doppio forno” in stile Di Maio? L’aspirante premier, pentastellato come Virginia, ci ha cucinato l'empasse post-voto. Nel caso è bene che la Raggi sappia: queste tattiche possono funzionare in politica non nel tifo, che è una cosa seria.

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