Solo tre tocchi per un gol. Intuizione e rapidità nel lancio di Strootman

14/03/2018 alle 13:21.
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[..]  La Roma sbarca nei quarti di finale di  e lo fa in capo a una prestazione di molta sostanza e poca forma. Fatica in avvio perché i centrocampisti non riescono a portare il necessario pressing e questo atteggiamento favorisce i palleggiatori dello Shakhtar, i quali cercano spesso l’uscita sul loro settore sinistro dove Ismaily e Bernard duettano e preoccupano la retroguardia giallorossa. Quando  e , intorno alla metà del primo tempo, alzano il raggio d’azione e vanno a infastidire Fred e Stepanenko, la Roma guadagna metri di terreno. Tuttavia, e su questo aspetto  deve aver insistito durante l’intervallo, l’aggressione della Roma non è ben coordinata: spesso si tratta dell’azione di uno o due elementi e, superata questa barriera, gli avversari hanno la possibilità d’impostare senza particolari problemi. Ecco il difetto: bisogna organizzare un pressing «di squadra» e non farsi risucchiare dalla manovra ucraina. La bravura dei giallorossi sta nella capacità di soffrire: a volte, se le cose non funzionano alla perfezione, è necessario saper stringere i denti e lottare. E poi una giocata, un gesto tecnico improvviso possono cambiare il corso della sfida. Come puntualmente avviene. Settore sinistro d’attacco della Roma riceve il pallone e, di prima intenzione, lo spedisce in verticale verso che attacca lo spazio alle spalle dei difensori. È l’azione decisiva. Il centravanti sorprende l’incerto avversario e la Roma vola. Ma ciò che va sottolineato è la rapidità con la quale si sviluppa la manovra. Tre tocchi in tutto: il passaggio dalla sinistra verso il centro, il suggerimento immediato di e il tiro finale di . [..]

(gasport)

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