Di Francesco: «Sì, è rinata la Roma da Champions»

05/03/2018 alle 14:20.
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[..] Ha ragione  quando dice: «Se si sceglie un allenatore, si scelgono le sue idee». Nel suo vangelo, infatti, c’è il  di base. Ovvio che tutto è interpretabile a seconda dei momenti e della corsa, ma la nostalgia per il 4-2- 3-1 che avrebbe dovuto favorire la prolificità ha avuto nel medio termine troppi effetti collaterali nella copertura del campo e così, dopo l’apertura di credito, il tecnico ha deciso per il ritorno sulle conoscenze d’inizio stagione.  Uno dei segreti, raccontano a Trigoria, è la raccolta della semina del lavoro fisico fatto dopo la sosta. Non è un mistero che alcuni giocatori durante la sosta del campionato non abbiano lavorato al massimo delle loro possibilità (eufemismo). L’effetto collaterale è stato doppio: qualche infortunio di troppo alla ripresa e qualche rallentamento nei carichi proprio per evitare nuovi stop. Il paradosso, però, era che i test fisici già a febbraio evidenziavano ottima forma, ma la miccia andava accesa dalla testa. Nessun mistero. Se prima di , soltanto contro il Benevento in casa la Roma era stata capace di ribaltare un match, mentre troppe volte la squadra si era squagliata una volta in svantaggio, è perché la miscela tra autostima e concentrazione non funzionava. In questo senso, il lavoro dell’allenatore è stato costante ed ha portato a sottolineare un aspetto: «La parola fratellanza mi piace molto; per essere squadra è fondamentale». Un concetto che nel confronto più importante della scorsa settimana è stato maggiormente sottolineato. «Di colloqui ne ho fatti tanti, quello è stato più incisivo. Ho detto che mi aspettavo di più, che dobbiamo lavorare insieme. Ci perdiamo alle prime difficoltà. Invece a abbiamo reagito alla grande ed è la squadra che vorrei sempre vedere in campo. Anche nelle difficoltà si gioca insieme, speriamo sia la vittoria della consapevolezza e che non ci faccia perdere la voglia di migliorare». [..]

(gasport)

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