Roma a caccia di gol prova a cambiare pelle

06/02/2018 alle 13:18.
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(...) «Il non mi piace tantissimo», aveva detto l’allenatore della Roma. In effetti, se si eccettua le partite in cui occorreva rimontare, fino alla vittoriosa trasferta di Verona, quel sistema di gioco era stato impiegato dall’inizio solo in una occasione, contro il . (...) La Roma ha l’8° attacco del campionato, anche perché i centrocampisti hanno portato un contributo inferiore rispetto al passato. Uno soprattutto, , che con , giocando trequartista, nella scorsa stagione aveva messo a segno 14 reti stagionali. A convincere , però, c’è voluto altro. Ovvero la contemporanea assenza dei due registi deputati, e Gonalons. Per una partita (contro l’) aveva avuto buone risposte di , ma poi l’olandese non ha più convinto. Morale: col Verona la squadra ha cambiato pelle ma, come spiega il tecnico, con effetti collaterali. Il suo mantra infatti: «Ciò che conta non è solo il sistema, ma l’atteggiamento con cui si applica».

In fondo è anche una questione di triangoli. Con e Gonalons in campo, in mediana – visto che non vuole mai i centrocampisti sulla stessa linea – si forma un triangolo col vertice basso (il regista), mentre con trequartista il vertice diventa alto. Il «pro» è che così il belga è già pronto al primo pressing sul portatore di palla e può andare a riempire l’area a fianco a con più facilità. Il «contro» invece è che, se si perde il pallone sulla trequarti avversaria, la ripartenza può portare gli avversari direttamente in porta o quasi, cosa che – con scarsa qualità – è riuscito a volte anche al Verona. (...) Per gli appassionati del pressing, inoltre, c’è un secondo avviso: lo vedrete più facilmente con squadre che giocano la palla partendo da dietro – generalmente le «big» – perché quelle che cercano subito la profondità col lancio lungo, sfruttando gli inserimenti sulle cosiddette «seconde palle» (ribattute etc.) possono creare più problemi cercando gli uomini dietro la linea dei difensori. (...)

Una cosa è certa: il (che comunque in altre squadre ha utilizzato) deve dare una svolta offensiva, perché dopo 23 giornate per trovare una Roma che abbia segnato meno dei 33 gol attuali, bisogna tornare al 1995-96 (29), quando in panchina sedeva Carlo Mazzone. (...)

(gasport)

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