Milano-Roma e la Champions da meritarsi

07/02/2018 alle 16:12.
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IL GIORNALE (F. ORDINE) - Il 2018 è tutta un altra storia. Non per la magnifica coppia ( e luve in rigoroso ordine di classifica) di testa ma per quello che bolle dentro il pentolone della corsa alle due piazze di rimaste a disposizione. Già perché da 5 turni a questa parte, quindi a far data dall'alba del nuovo anno, è cambiato il molino di marcia di Lazio, e Roma, ma sì anche del Milan che pure resta dietro Samp e Atalanta e ogni aspettativa, persino la più velleitaria, è diventata possibile, probabile.

È accaduto tutto a cavallo della famosa sosta invernale posticipata rispetto alle tradizioni di casa nostra. In molti casi avrebbe dovuto generare nuove, preziose energie, rilanciare ambizioni, levigare stati di forma, collaudare formule tattiche. È accaduto il contrario. A eccezione di quei due treni d'alta velocità che continuano a viaggiare a 300 all'ora: e luve infatti hanno fatto il pieno, 15 punti su 15 staccando la concorrenza che sbuffa alle loro spalle come vecchie littorine. Nel frattempo la Lazio, la più quotata per spensieratezza del gruppo e scioltezza delle trame, nonostante il recupero in più (come la Roma), ne ha perse due di fila (contro Milan e , in teoria non proprio irresistibili). L' poi è rimasta al palo da cinque turni con altrettanti pareggi mentre sono arrivate da notizie inquietanti sull'umore di Appiano Gentile depresso, la Roma ha rialzato la testa a Verona dopo aver "beccato" qualche randellata inattesa da Samp e Atalanta. Solo il Milan ha rimesso il tigre Gattuso nel motore realizzando 11 punti (su 15) che gli han consentito di moltiplicare rimorsi (la sconfitta di Verona) e rimpianti (i successi dilapidati a Benevento e Udine).

Questo nuovo scenario è capace di raccontare molto più dei numeri semplici citati. E cioè che per arrivare in fondo al campionato senza accusare altri pericolosi cedimenti bisognerà avere il controllo dei nervi oltre che del gioco e la disponibilità di ricambi all'altezza per sopperire a eventuali assenze. L'arrivo imminente delle coppe può scavare un solco non solo tra e luve: Sarri e i suoi, da quel che raccontano, hanno ormai perso per strada ogni interesse per l'Europa League, Allegri e il suo esercito ammaccato devono affrontare le insidie della sfida col Tottenham. Così per la Roma, che conta su un viaggio scomodo solo dal punto di vista logistico, mentre il Milan è atteso in un sito bulgaro sconosciuto. La conclusione è la solita: chi si ferma, nelle prossime tappe, è perduto o quasi.

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