Dario Canovi: "Schick è un fenomeno, con la Juve una storia strana"

13/12/2017 alle 15:56.
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Dario Canovi, procuratore di calcio, è  stato intervistato dal quotidiano romano ed ha parlato di Schick: dalla sua scoperta alla sua crescita.

Chi aveva visto un fenomeno?
«Mio figlio Simone. Era andato a seguire gli Europei under 16. Vide una partita della Repubblica Ceca. Mi chiamò dicendomi di aver visto un fenomeno».

Schick dobbiamo supporre.
«Proprio lui. A quel punto ci mettemmo in moto».

Come?
«Andai a Praga per parlare con Paska, il procuratore del ragazzo. Lo avevo conosciuto ai tempi del trasferimento di Skuhravy al . Trovammo un accordo».

E poi?
«Paska venne a Roma. Lo accompagnai allo per incontrare . Ci disse che si sarebbe informato sul ragazzo. Ci mise poco. Lo è a un passo da Piazza del Popolo, non facemmo in tempo ad arrivare da Canova che mi telefonò: lo voglio, hai il mandato della Roma».

La storia come proseguì?
«Partii per Praga. Parlai con lo Sparta, proprietario del cartellino, per chiudere mi chiesero quattro milioni e mezzo. Riferii a ».

Invece?
«Era la fine di giugno. era alle prese con plusvalenze e bilancio. Passarono giorni decisivi».

Anche perché si materializzò la Samp.
«Paska mi aveva avvertito che la Samp era andata a Praga e aveva offerto quattro milioni e mezzo. Sarebbe stato sufficiente pareggiare l'offerta e Schick sarebbe diventato un giocatore della Roma con un anno di anticipo e a una cifra assai diversa da quella che è stato pagato l'estate scorsa.Eppure il tempo per pareggiare l'offerta ci sarebbe pure stato ».

Cioè?
«Il Consiglio Direttivo dello Sparta Praga si riunì il 12 luglio e quel giorno decise di venderlo. Solo che io a avevo mandato una mail ma poi non l'avevo più sentito. E allora il giocatore si vestì di Sampdoria».

Veniamo all'operazione di quest'anno.
«Monchi mi telefonò per dirmi che la Roma era interessata al giocatore. Lo dissi a Paska».

A distanza di mesi sei sempre convinto che questo sia un fenomeno?
«Ancora di più. La Roma ha preso un campione. Il tempo ve lo dimostrerà».

Eppure alla hanno pensato in maniera diversa.
«Storia strana quella con la . Non crederò mai a quelle visite mediche non superate dal ragazzo. Un medico serio, nel caso, poi non lo manda a giocare con l'Under 21. Tra l'altro c'è da dire che Schick aveva detto sì alla solo per il fattore presenza di Pavel Nedved. E in questo senso c'è da capirlo».

(Il Romanista, P. Torri)

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