Turnover, gol e vittorie: il difranceschismo paga

25/09/2017 alle 13:19.
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LEGGO (F. BALZANI) - ? No, problem. Anzi, la concorrenza “leale” sta facendo la differenza in positivo nella Roma di . Tra gli ingranaggi sempre più oliati della squadra giallorossa, infatti, c’è un meccanismo di rotazione fin qui perfetto che ha portato il tecnico ad impiegare tutti e 19 i giocatori di movimento a disposizione. Fatta quindi eccezione degli infortunati di lungo corso Karsdorp ed e dei portieri Skorupski e . Per tutti gli altri c’è stato modo e tempo di farsi notare, senza invidie e senza quei musi lunghi che invece si erano visti la scorsa stagione. Giocatori in naftalina da come Jesus, Gerson o (per gran parte della stagione) hanno ritrovato il sorriso. Altri come hanno accettato di agire in posizioni che prima mal digerivano. Giovani come Under e Pellegrini hanno avuto e sfruttato le loro chance. Esperti come Gonalons o hanno aspettato con pazienza il loro momento. Una vera e propria doppia squadra, come aveva chiesto e come aveva promesso Monchi a inizio mercato. Oltre al buonumore dello spogliatoio, poi, ci sono i risultati. La Roma in queste prime 6 gare non è mai andata in svantaggio collezionando numeri superiori alla scorsa stagione: 4 vittorie, 12 gol fatti, 4 subiti. E cambiando sempre gli interpreti titolari. tra Benevento e Udinese ne ha cambiati cinque, lo stesso aveva fatto tra Atletico e Verona. E probabilmente lo stesso farà tra Qarabag e Milan, ultimo ostacolo prima della sosta. Rotazione con due punti cardine: Kolarov e . Entrambi hanno sforato quota 520’ giocati per due motivi: stato di grazia e assenza di alternative, visto che e Schick sono fermi ai box. Poi rifiateranno anche loro, perché nel programma di al punto 1 c’è la necessità di non spremere i singoli e di averli in condizione quando in palio ci saranno quei trofei che Eusebio preferisce ai record. E per vincere i trofei, c’è bisogno di tutti. Lo insegna la .

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