I nostri pianti e il silenzio dei nemici

30/05/2017 alle 13:46.
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IL TEMPO (Nati il 7 giugno) - Sono passati circa trent’anni da quando il mio amico Gianni Rosati, all’epoca allenatore di una delle squadre del settore giovanile della Lodigiani, mi disse di avere visto giocare il giovane calciatore di gran lunga più forte, rispetto alle migliaia che aveva conosciuto. Poi vennero le parole profetiche del Presidente Viola, il Brescia, il Foggia, l’Olanda, il Parma, l’Australia, 250 reti in campionato, 307 complessive, una marea di soldi donati in beneficenza. Purtroppo, vennero anche l’Empoli ed il Livorno, oltre ai tanti invidiosi, secondo i quali non lo conosceva nessuno fuori dal GRA, non aveva mai vinto niente; vennero i falsi amici che nei fuori onda lo definivano sto boro de m..; ci furono anche striscioni che lo invitavano ad andare in Germania con la sedia a rotelle. Ieri, noi che lo abbiamo amato, abbiamo pianto a dirotto, bambini, uomini e vecchi come me; questo mi ha fatto dimenticare che negli ultimi tempi, proprio quelli che lo avevano deriso ed insultato per una vita, avessero cercato di usarlo contro la Roma, la squadra alla quale lui ha dato tutto. Grazie Francesco.

Nonostante l’arbitro Tagliavento – per qualche commentatore obnubilato dalla propria fede calcistica tifoso giallorosso- in collaborazione con tal Pairetto, il cui nome ricorda qualcosa, siano stati capaci di negare un rigore solare con contestuale espulsione di un certo Gentiletti, proveniente da squadre minori, la Maggica, conquista il secondo posto, insieme ad una serie di record incredibili della sua storia: maggior numero di punti conquistati, maggior numero di vittorie, maggior numero di vittorie in trasferta, miglior serie consecutiva di vittorie in trasferta, maggior numero di gol complessivi nella stagione e certamente dimentico qualcosa. Tutto questo, naturalmente, non conta nulla. L’allenatore resta un incapace, almeno secondo gli scriba di due quotidiani sportivi; i dirigenti continuano ad essere dei dilettanti allo sbaraglio che dovrebbero prendere lezione dal grande moralizzatore o dai cinesi; il Presidente resta un mezzo farlocco; per non parlare di quel , che ha battuto il record del Corsaro Guaita. Roma è questa e non cambierà mai, ma se canti ‘Voglia di stringersi un po’‘ ti senti l’orgoglio di essere romanista e che ce frega der cileno, non c’avremo sempre TOTTIGOL.

P.S. In conclusione di questa rubrica, mi sarebbe piaciuto parlare dei 17 punti di distacco dei provinciali; invece, voglio dedicare un pensiero a Stefano Farina. Un buon arbitro, non ottimo, ma una persona assolutamente per bene ed un dirigente destinato ad una luminosa carriera. Che la terra ti sia lieve.

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