Stramaccioni: "Da romano e romanista, spero nella Roma come anti-Juve"

03/12/2016 alle 17:33.
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Andrea Stramaccioni, rescisso poche settimane fa il contratto da allenatore con il Panathinaikos, ha concesso un'intervista al quotidiano sportivo. Tra i tanti temi toccati, il 40enne romano ha parlato anche del derby e della sua esperienza nelle giovanili dei giallorossi: "Da romano e romanista, ho la speranza che la Roma possa essere la vera grande antagonista della per il titolo. Domani gioca contro una Lazio che è in una forma fantastica, ma non sempre i derby li vince chi sta meglio in quel momento. Vedremo, però sono contento che sia tornata la sfida tra due squadre di vertice". Sugli inizi alla Roma: "Allenavo, con ottimi risultati, i giovani della Roma. Rosella mi fece un contratto molto lungo, un quinquennale, per blindarmi, ma l’ venne con una proposta eccezionale. La Roma nuova non si fece sentire e io, piangendo andai via. Divento allenatore della Primavera dell’ e andiamo a giocare con il Tottenham per la Youth League. Finisce sette a uno per loro. Il primo tempo sei a zero. Io non ci volevo credere, mi alzavo e prendevamo gol, mi risedevo e riprendevamo gol. Il presidente Moratti, mi raccontarono poi, disse “cosa ha fatto la Primavera?. Ha perso sette a uno? E questo allenatore qui sarebbe quello bravo?”. Poi quella squadra ha vinto tutto: lo scudetto, siamo arrivati in semifinale in Coppa Italia e abbiamo vinto la . Pensi che abbiamo fatto la finale della giovanile contro l’Ajax nello stesso stadio dove avevamo preso 7 gol in Inghilterra ad agosto. Moratti si mise dietro la panchina a seguire l’incontro. Era venuto esclusivamente a sentire quello che dicevo, come mi muovevo, come parlavo. Due giorni dopo ero l’allenatore dell’: mi convocò al ritorno dalla finale. Ausilio mi sconsigliava di accettare, temeva che mi bruciassi, temeva le polemiche. Moratti mi guardò, tirando fuori un blocco bianco e mi chiese come avrei fatto giocare quella squadra. Ho detto tutto quello che pensavo. E abbassati gli occhiali, mi disse: “A me non frega niente di quello che diranno, lei è il nuovo allenatore dell’". Sono caduto dalla sedia".

(corsport)

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