Emorragia di passione. Lazio-Roma, il derby... inguardabile

30/11/2016 alle 14:44.
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IL GIORNALE (F. MALERBA) - Adesso se ne sono accorti tutti: a Roma è la settimana del derby e il pensiero di un Olimpico vuoto pure nel giorno della stracittadina fa tristezza. Per il presidente del Coni Malagò «Lazio-Roma senza tifosi non è uno spot vincente per la città», mentre la trinità romanista -- lunedì ha approfittato della serata in memoria di uno storico ultrà giallorosso per rivolgere un appello alla : «Speriamo che i tifosi tomino presto allo stadio, come ai vecchi tempi».

La realtà dice altro. Dice che finora la prevendita è fiacca e che domenica ci saranno 30-35mila spettatori. Mancheranno soprattutto i romanisti (se ne prevedono 7-8mila), ma anche in casa Lazio c'e poco da ridere. Lo scorso 4 novembre il club di Lotito ha provato a riaprire una campagna abbonamenti chiusa con un dato raggelante, meno di ottomila tessere vendute. Le ultime vittorie hanno migliorato un po' le cose e stavolta almeno la Curva Nord sarà piena, ma negli altri settori poco cambierà: finora quest' anno alle partite dei biancocelesti hanno assistito solo 16mila spettatori di media.

Ma cosa è successo esattamente? Come si e arrivati alla sterilizzazione di una sfida che spesso lasciava a desiderare come contenuti tecnici ma in compenso era famosa in tutto il mondo per la cornice? E’ sbagliato dire che Roma abbia perso la sua passione per il calcio: nella capitale continuano a prosperare le radio che parlano tutto il giorno di pallone e in città la vigilia e febbrile come sempre: la Lazio domani aprirà le porte di Formello mentre la Roma ha in programma di allenarsi nello storico impianto del Tre Fontane per un identico bagno di folla.

A essere in crisi non è il tifo in quanto tale ma la partecipazione fisica all'evento sportivo. Osservando i dati degli ultimi 17 anni la tendenza è chiarissima: dai 77.988 spettatori di Roma-Lazio del 21 novembre 1999 ai 29.205 di Lazio-Roma del 3 aprile 2016 il calo è stato costante. C'entrano sicuramente la crisi economica e la virtualizzazione innescata dalle pay tv, ma due eventi hanno inciso più di tutto sulla disaffezione: il famoso «derby del bambino morto», quello sospeso a marzo 2004 per disordini scoppiati dopo la diffusione di una voce falsa, e il giro di vite del ministero dell'Interno con l'introduzione della Tessera del tifoso nell'estate del 2009.

Da novembre 1999 a marzo 2004, l'epoca d'oro, la media spettatori dei derby di campionato fu 74.171; da lì fino all'entrata in vigore della tessera è scesa a 58.509, e dalla stagione 2010-11 a 47.213. La situazione e peggiorata dal 2015, ossia da quando gli ultras della Roma e una parte di quelli laziali hanno deciso di disertare per protesta contro le barriere che ora dividono a meta le curve. Ieri il presidente della Lega Beretta ha ribadito che «servono per la sicurezza e per identificare chi bisogna sanzionare». Sarà, ma per fortuna dentro l'Olimpico non accadono fatti di violenza da anni e quando si e trattato di punire cori o striscioni si e scelto di chiudere interi settori, anziché provare a individuare i colpevoli...

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