Dzeko, bomber faccia d'angelo

26/11/2016 alle 13:29.
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IL MESSAGGERO (A. ANGELONI) - Applausi per chi è riuscito a rialzarsi; applausi a chi ha accettato le critiche, anche le più aspre, e le ha usate per migliorare; applausi a chi oggi è tornato a essere un sogno e non più un incubo. Applausi a , il cecchino con la faccia da bravo ragazzo. Quello che aveva deciso di ritrovare se stesso lontano da Roma, che non lo aveva capito e che ha pensato di non aspettarlo più. Del resto uno che viene da una parte di vita vissuta sotto le bombe, e qui facciamo un po' di retorica, non può accettare la sconfitta senza combattere. ha rilanciato la sfida, gli ha dato fiducia e ora i risultati vanno oltre le aspettative. Lucio lo ha pungolato e continua a farlo: anche dopo una tripletta, Edin, non può stare tranquillo. «Deve essere più cattivo». La cattiveria è come il coraggio, uno non se la può dare. è così, un killer buono. Uno che ti fa male e sorride, uno che ha saputo dire «ho sbagliato» senza dare la colpa a nessuno. Oggi segna come il mostruoso Higuain della scorsa stagione, senza essere il terminale del gioco spallettiano. Sa essere bomber e trequartista, come piace a lui.

IL TOP E' il giocatore che ha effettuato più tiri in questo campionato: 68 conclusioni, 10 gol (tre doppiette, con Crotone, e ) e cinque in Europa League (una doppietta con l'Austria Vienna e un tris con il Viktoria Plzen). E quattro sono gli assist in A (più uno in Europa League), tanto per tornare al discorso di prima, perché Edin, come sostiene , sa fare tutto, ma allo stesso tempo deve essere più duro sotto porta, perché sbaglia ancora diverse occasioni da rete. «Ora sto bene, il passato è alle spalle. Conta solo il futuro. Quello dello scorso anno non ero io», va ripetendo Edin da un bel po'. E i numeri sono con lui anche nelle precedenti esperienze, dove non si contano solo le reti: al City, ad esempio, ha lasciato in dote 189 partite, 72 gol e 39 assist, nel Wolfsburg 142 presenze, 85 reti e 35 palle gol. L'unica stagione andata male è stata quella passata, quella dell'illusione, quella delle centinaia di tifosi andati ad accoglierlo a Fiumicino con la speranza di aver ritrovato il nuovo Batistuta. Perché da queste parti, Batistuta (e non solo lui) vuol dire scudetto. Con prima e con poi, Edin non ha dato il meglio di se: otto gol in campionato (tre con Rudi e cinque con Lucio), due in (nella gestione ), questo lo score, misero per uno come lui. Quest'anno, come detto, è a quota dieci, capocannoniere del campionato con Belotti e Icardi, stesso numero di gol di Higuain nelle prime tredici giornate della passata stagione. Quindici totali tra serie A e Europa League, più tre con la nazionale della Bosnia. Nessuno come lui: Icardi è a 12 centri complessivi, Belotti e Immobile a 10, Higuain è fermo a 9. I dieci gol di Edin in campionato (tredici gare, 1131 minuti complessivi): ogni volta che è andato in rete, la squadra ha vinto, grazie ai suoi dieci gol distribuiti in sette partite. Il problema è che non segna da tre giornate (Empoli, e Atalanta) e in due di queste la Roma non ha ottenuto il successo, portando a casa solo un punto. Con il , a lui si è sostituito , che ha segnato una tripletta.

SALVATE MOMO L'altra sera si è beccato qualche fischio dal pubblico (esiguo) dell'Olimpico per aver fallito due/tre occasioni da gol. Qualche dato: l'egiziano è uno che in sessanta partite giocate in A è andato a segno 28 volte, con 16 palle gol all'attivo. Quest'anno, con la Roma, è stato decisivo in sei occasioni (vale una la tripletta al ) segnando in sei partite. Gli assist sono cinque. Così, per dire.

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