Spalletti: «La Roma deve vincere»

26/10/2016 alle 13:22.
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LEGGO (F. BALZANI) - Non solo voglia, ma «necessità di vincere». Cominciando da stasera a Reggio Emilia contro il per non mollare il secondo posto e magari tentare il sorpasso alla lontana solo 2 punti. «Noi abbiamo bisogno di vincere. Qui si lavora bene, ma Roma ha bisogno di vincere e di fare risultati. Dobbiamo mandare un messaggio chiaro: finché c'è da ballare, balliamo. Chi rende onore alla Roma bene, altrimenti via. Fuori», il monito di . Il tecnico - apparso subito teso per le polemiche con parte della stampa - sa che a Roma non si vince un trofeo da troppo tempo, ma sa anche che sarà difficile espugnare il Mapei Stadium (il in casa ha perso solo a tavolino col ) dopo il San Paolo: « era il mio dieci anni fa, quando gli davo le formazioni lui sbirciava, era già un allenatore. Sarà dura perché il è una squadra forte e ben organizzata, con attaccanti rapidi e con giovani che hanno possibilità di crescere con calma».
Tra loro molti prodotti del
vivaio giallorosso (Antei, Pellegrini, Mazzitelli, Ricci e Politano). «Perché la Roma li ha ceduti? Ci sono delle situazioni di cui dovrebbe parlare . Io ho scelto i titolari, poi alcuni sono voluti andare a giocare altrove per avere più continuità. Alcuni poi ti portano dei soldini e altri no, e vanno valutate anche queste cose. Stesso discorso vale per e . e Gerson via a gennaio? A dicembre faremo un controllo della rosa e decideremo cosa fare con loro». A giugno, invece, si discuterà il futuro del tecnico: «La penna del mio rinnovo ce l'hanno i calciatori, se non fanno bene è perché li ho allenati male io e si deciderà tutto in base ai risultati». Tra i convocati, dopo quattro mesi, torna («è un leoncino in gabbia, Ma non potrà partire dal primo minuto») mentre «giocherà dall'inizio perché ha nelle gambe almeno un'ora».
In attacco i due Faraoni
ed alle spalle di che insegue Batistuta (10 gol nelle prime 10 giornate). Palmieri in vantaggio su Jesus. Prima della conferenza ha replicato all'Ordine dei Giornalisti: «La libertà di stampa c'entra ancora meno delle galline del Cioni con quello che volevo dire, a volte mi è parso di notare interpretazioni personali, tutto qui. La libertà di stampa guai a chi me la tocca».

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