Il 9 logora chi non ce l’ha: la Roma è dietro la Juve con i gol del vero Dzeko

16/10/2016 alle 14:48.
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LA REPUBBLICA (M. AZZI) - E' stata la partita di , non è stata la partita di Manolo Gabbiadini. L’hanno decisa nel bene e nel male i due centravanti, anche se la Roma ha sbancato il San Paolo (3-1) mettendo in campo pure altre risorse: dalla maggiore duttilità tattica a un’attenzione difensiva superiore alla media, che sono invece colpevolmente mancate al monotematico e distratto di ieri. ha esaltato la prestazione dei suoi. «Questo successo è tutto merito nostro: abbiamo battuto una squadra molto forte, che resta comunque una delle principali pretendenti per lo scudetto». È stato un dopo gara esemplare, con l’applauso dei 50 mila di Fuorigrotta agli sconfitti e l’imprevista visita di Aurelio De Laurentiis nello spogliatoio degli avversari: per complimentarsi con un gesto distensivo (molto apprezzato da e compagni) con i vincitori. Vanno invece ben oltre il fair play i regali di Koulibaly e Hysaj, che hanno cambiato l’inerzia di una sfida fino a quel momento ancora in equilibrio: a cavallo tra la fine del primo tempo e l’avvio della ripresa. Ma Sarri ha esagerato un po’: dando un peso decisivo agli errori dei singoli e sorvolando sul pomeriggio abulico dei suoi giocatori, sotto tono perfino dal punto di vista fisico, con Maksimovic, Insigne e Hamsik ko dai crampi. «Ci hanno puniti gli episodi, la nostra prova non è stata così negativa », ha provato a minimizzare l’allenatore, al primo passo falso in casa della sua gestione.

Il era reduce da dieci vittorie di fila ( compresa), al San Paolo: le ultime quattro conquistate dopo la cessione di Higuain, a cui gli azzurri erano riusciti a non pagare dazio. Il grave infortunio di Milik ha invece fatto subito danni, complici il trasformismo tattico della Roma (difesa “a tre”, alternata con il modulo ) e il pomeriggio super di , che ha stravinto la sfida a distanza con Gabbiadini. I due centravanti erano per motivi differenti gli osservati speciali della partita e hanno finito in effetti per deciderla. Il bosniaco confermando con una doppietta (primi gol stagionali in trasferta) la sua recente ripresa, di cui deve dividere i meriti con . «Credere in lui è stata la scelta giusta: ha delle grandi qualità, di cui spesso però si dimentica».

Non ieri, nello scontro diretto per il secondo posto al San Paolo. ha messo a segno due reti da perfetto uomo d’area: prima sfruttando un assist di e poi con un colpo di testa perentorio, in mischia. Ma il bosniaco è piaciuto anche per la tenacia con cui ha lottato a tutto campo, aiutando spesso i suoi compagni a uscire dal bunker. La Roma ha avuto un terminale perfetto, a differenza del . Gabbiadini, lanciato tra i titolari dopo l’infortunio di Milik, ha toccato in tutto appena dieci palloni in 57’, contati: otto lontano dall’area e due nei sedici metri. Avulso dal gioco: un po’ per la scarsa fiducia da parte dei compagni, un po’ per la sua poca combattività, che gli è costata una bordata di fischi al momento della inevitabile sostituzione. Il centravanti di scorta non ha superato il primo esame e ora De Laurentiis riflette sulla necessità di riaffacciarsi sul mercato, con la alle porte. Sarri ha urgente bisogno di un piano B, in attacco. ha invece ritrovato il suo bomber e insegue la : grazie a un nueve ritrovato, che ha smesso di essere falso.

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