Black-out Roma, la solita storia

21/10/2016 alle 14:57.
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IL TEMPO (A.AUSTINI) - Come distruggere tutto in due minuti e ripiombare nel solito tunnel. La Roma fa tre passi avanti e altrettanti indietro, subendo l’ennesima rimonta, già la quarta in stagione, in una partita ormai chiusa contro un avversario modesto come l’Austria Vienna. All’82’ è avanti 3-1, sta facendo le sostituzioni pensando al Palermo (ma inserendo comunque due titolare come e , oltre a Palmieri) e all’84’, senza neppure rendersene conto, si ritrova in parità, come nella classifica di un girone guidato a pari merito con gli austriaci.

Una squadra capace di segnare tre gol a chiunque in scioltezza ma anche di prenderli (siamo a 18 reti incassate in 14 gare ufficiali) con la velocità con cui si subiscono i canestri nel basket, il precedente europeo dell’anno scorso a Leverkusenè solo uno dei tanti esempi. E allora il famoso esame “da grande” non è superato neppure stavolta, perché è molto più facile restare concentrati quando affronti e piuttosto che trovare stimoli in Europa League contro l’Austria Vienna. Ma una squadra vincente si vede in questi momenti e la Roma ancora non lo è. La giusta punizione sarà quella di doversi giocare la qualificazione fino in fondo al girone, quando invece una vittoria ieri avrebbe quasi chiuso il discorso.

Eppure dopo un avvio negativo, sembrava essersi messo tutto in discesa. “Devo essere più cattivo sotto porta“. Due gol di El Shaarawy, uno di , un assist di Gerson, altri due di alla sua centesima partita europea in giallorosso, nel torneo dove anche da 40enne può divertirsi. Ma sei ai palloni telecomandati del capitano ci siamo abituati, il lancio del brasiliano per il momentaneo pari giallorosso è la prima “perla” di un talento su cui la società ha scommesso forte.

Dopo 16 minuti di nulla – escluso un bel tiro di – la Roma si ritrova sotto, merito del biondo Holzhauser che fa esplodere di gioia il settore dei viennesi. Ma grazie al secondo lancio consecutivo di Gerson firma subito il pari. La doppia giocata - manda di nuovo in porta il che timbra la doppietta. L’ultima l’aveva segnata 8 mesi fa a Empoli, il capitano lo applaude convinto.

Nella ripresa i giallorossi trovano il gol dell’apparente sicurezza ancora sull’asse tutto romano. A quel punto in campo c’è già al posto dell’altro egiziano, fa rifiatare anche Palmieri che si mette a destra, quindi entra per un Iturbeancora una volta inconsistente e a quel punto inizia l’incubo. Prima Prokop può liberamente caricare il tiro del 3-2, poi su una punizione crossata in area è troppo passivo, si addormenta e Kayode trova l’incredibile 3-3 che manda in estasi i tifosi viennesi. Il 3 novembre si replica in Austria, intanto arriva un trittico in campionato tutt’altro che semplice: Palermo e le due trasferte di Empoli e Sassuolosaranno gli ennesimi esami di maturità per una squadra da schiaffi.

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