L’ironia di Mihajlovic «Buone le fragole ma non sono ostriche»

15/07/2015 alle 13:52.
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GASPORT (C. LAUDISA) - Anche il suo sponsor alza le mani: «A me piacciono le fragole, ma non possono costare come le ostriche: 25 milioni sono tanti per Romagnoli». La metafora di Sinisa Mihajlovic esprime al meglio lo stupore del Milan dopo l’ennesimo no della Roma per il proprio difensore mancino tanto caro al tecnico dei rossoneri. Dopo un lungo corteggiamento, partito con un’offerta da 18 milioni, ieri mattina Adriano Galliani ha tentato il tutto per tutto con la proposta, appunto, di 25 milioni per il difensore giallorosso. non ha fatto una piega, dicendo no anche a questo rialzo. Lui il prezzo l’ha fatto da tempo: 30 milioni. E non fa sconti.

CONDIZIONAMENTI L’atteggiamento irriducibile del manager romanista non ha solo spiegazioni finanziarie. In attesa dell’ingaggio del nuovo centravanti, infatti, deve prima vendere i giocatori in esubero. Non può permettersi di privarsi dell’ennesimo gioiello del vivaio in prima battuta. Una considerazione sotto traccia che evidentemente induce il Milan a temporeggiare. Inutile cercare adesso obiettivi alternativi. Posto che quei 25 milioni in via Aldo Rossi sono considerati come il tetto massimo per la valutazione, c’è la sensazione che l’affare possa essere chiuso più avanti.

STUPORE A caldo, però, l’intransigenza romanista lascia perplessi. Non a caso Adriano Galliani si affida all’ironia: «Offrendo così poco, cosa ci puoi fare...». Invece Mihajlovic lascia una porta aperta: «Romagnoli è un giocatore giovane che in prospettiva può diventare molto forte. Ma il mercato è lungo e la società sa quello che serve per migliorarci: siamo in sintonia sui rinforzi e sugli obiettivi». In effetti il Milan ha già in rosa 5 difensori centrali (Alex, Paletta, Zapata, Mexes e Rodrigo Ely). Ora come ora non ci sono esigenze impellenti. Eppure all’ennesima domanda su un centrocampista (Gündogan o Witsel) Galliani è netto: «No basta, l’unico obiettivo è un difensore centrale».

SPERANZE Il vernissage di Solbiate Arno è anche l’occasione per un’altra tappa di avvicinamento a Ibrahimovic. Almeno a parole. Nel dopo partita l’a.d. rossonero non si sottrae all’ennesima domanda sullo svedese. Anzi, per la prima volta in queste settimane, si sbilancia con una frase a effetto: «Aspettiamo gli eventi, Ibra è l’unico con licenza di uccidere». E poco dopo, nel rispondere a un tifoso, approfondisce il concetto: «L’unico che ha la licenza di poter far cambiare i nostri piani è proprio Ibra». Il suo ingresso in scena non arriva per caso. Più volte Silvio Berlusconi si è sbilanciato sul ritorno di Zlatan. Anche suo figlio Piersilvio ha votato per il gigante di Malmoe. In casa rossonera sanno tutti bene che il feeling con il giocatore e il suo entourage non ammette concorrenze di sorta. Bisogna solo attendere che il Paris Saint Germain (a un passo dall’ingaggio di Di Maria) ora metta a segno un gran colpo anche per l’attacco. Quel viaggio di Florentino Perez a Doha è la prova che i lavori per Cristiano Ronaldo sono in pieno corso. Nulla di più facile che a Milano l’ottimismo cresca anche sull’onda di clamorose notizie in arrivo sull’asse Madrid-Parigi.

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