Juve-Lazio con l’occhio di falco

11/04/2015 alle 15:04.
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GASPORT (M. BREGA) - Un mese fa Maurizio Beretta lo aveva anticipato: «Cerchiamo di stringere i tempi, il nostro obiettivo sarà di debuttare nella finale di Coppa Italia a Roma il 7 giugno». Ieri, il presidente della Lega Serie A ha mantenuto la parola: «La tecnologia dell’Hawk-Eye debutterà per la finale tra e Lazio. Poi verrà applicata all’intero campionato 2015-16». Basta gol fantasma, basta polemiche, spazio alla tecnologia per togliere qualsiasi dubbio. L’assemblea di ieri avrebbe dovuto solo registrare un aggiornamento dello stato dei lavori, invece si è arrivati alla decisione di partire. E di farlo subito, nella prima partita utile. Impossibile nel campionato in corso (per motivi anche legati alla logistica), ecco dunque che la prima occasione buona sarà la finale della Coppa Italia in un unico atto. La presenza di Carlo Tavecchio ieri in via Rosellini era dovuta alla Fondazione per la mutualità generale negli sport professionistici a squadre. Ma visto che il presidente della Figc è stato il vero regista dell’introduzione, non va escluso che ci sia stata l’ultima e decisiva accelerata.

SOLDI NECESSARI Da oggi si comincerà a parlare di soldi necessari per dotare gli stadi della tecnologia necessaria. Dovrebbero servire circa 5-6 milioni di euro per coprire tutti gli stadi, risorse che la Lega cercherà attraverso i suoi canali. Andiamo a vedere cosa servirà per dotare tutti gli impianti della Serie A degli strumenti indispensabili per applicare l’Hawk-Eye. Vengono posizionate sette telecamere per porta che memorizzano la posizione del pallone segnalando all’arbitro quando ha oltrepassato completamente la linea. In questo modo un doppio segnale (sonoro e visivo) sull’orologio renderà il direttore di gara partecipe del gol, togliendo ogni dubbio. Quasi ogni dubbio, perché gli attuali strumenti tecnologici non garantiscono la certezza assoluta se il pallone si trova a meno di 1,5 centimetri dalla linea di porta. Insomma, il margine di errore resterà, ma sarà sottilissimo. E comunque toglierà ogni responsabilità dall’occhio umano che così potrà concentrarsi di più su quel che accade lì vicino in area: le situazioni delicate, i falli di mano, le trattenute, i rigori, gli angoli.

ITALIA COME PREMIER E BUNDES L’Italia si allinea così ai maggiori campionati esteri, la Premier League (già in uso) e la Bundesliga (verrà introdotta anche lì dalla prossima stagione). A questo punto bisogna chiedersi quale futuro attenderà la figura dell’assistente di porta. Secondo Tavecchio risparmiando sugli assistenti si rientrerà in certe spese. Vero anche, come abbiamo detto poco fa, che il sistema dell’Hawk- Eye dovrà comunque essere supportato economicamente, non verrà regalato. E poi c’è l’aspetto politico di tutta la vicenda. Un aspetto da non trascurare. Anche perché si inserisce in una visione differente che già esiste tra Fifa e Uefa. La prima (con Blatter) ha scelto la tecnologia e rifiuta gli arbitri di porta; la seconda (con Platini) fa esattamente l’opposto. Vero però che il sistema tecnologico affiancherà l’occhio umano all’Europeo 2016. Una decisione resa possibile grazie al fatto che verrà applicata solo a dieci stadi, quelli interessati per le partite del campionato continentale.

SERIE A, SI PARTE «La tecnologia non può restare fuori dal calcio, gli strumenti sono affidabili» - aveva dichiarato Tavecchio qualche tempo fa. E così da ieri si sono spalancate le porte dell’Hawk- Eye per tutta la A 2015-16. L’esperimento dell’Olimpico di Roma per la finale - Lazio sarà interessante. La curiosità, ovviamente, prende il sopravvento sulla praticità del sistema. «Formalizzeremo il tutto nei prossimi giorni - ha chiuso ieri Beretta - Saremo pronti per la nuova stagione. “Occhio di falco” è la stessa tecnologia già utilizzata dalla Premier League, e che dal prossimo anno sarà adottata dalla Bundesliga ». Il caso di Muntari in Milan- non si ripeterà più, come altri visti sui campi di mezzo mondo tra cui quelli del Mondiale. Mai più gol fantasma, mai più polemiche legate al «gol-non-gol».

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