Rudi studia il trucco al centro della Roma

01/03/2015 alle 09:42.
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IL MESSAGGERO (A. ANGELONI) - Chissà se è un caso che abbia ricominciato a marciare proprio quando lo ha svincolato dai compiti di regìa; chissà se è un caso che Mire abbia ritrovato il suo lucido talento nel ruolo di uomo dietro le punte; e chissà se , invece, non abbia gradito di più muoversi da regista e non come cursore. Chissà. Di sicuro, la Roma di Rotterdam, con il , ha dato cenni di ripresa, anche nell’interpretazione del ruolo da parte di alcuni calciatori. Non è stata una Roma esaltante ma sicuramente migliore rispetto a quella addormentata (citando ) del dopo sosta natalizia.

PARADOSSITutto questo è successo senza l’uomo migliore (per rendimento) del centrocampo, ovvero . Paradossi. E contro la , il belga, si rimette a disposizione dopo aver scontato un turno di riposo concessogli da nella sfida di Europa League. Il rientro di fa subito pensare a un ritorno al passato, cioè al . Ma sarà il caso di cambiare? sta riflettendo molto, perché la Roma di Rotterdam gli è piaciuta. , al di là del ruolo che ricopriva ai tempi di Spalletti-Pizarro, è sembrato più tonico, molto presente anche nella metà campo avversaria. E togliere Daniele in questo momento può essere un azzardo: un senza il centrocampista romano vedrebbe al centro , con ai lati e . O anche: davanti alla difesa, cursore di sinistra, di destra (o viceversa), quindi a farne le spese sarebbe (un altro, come detto, in crescita), il cui ruolo sarebbe recuperato da , lanciatore dei due cursori offensivi, Gervinho e . Quindi? sta valutando, contro il centrocampo della (senza Pirlo e con un Pogba mezzo e mezzo), di riproporre un modulo stile Europa League. E quindi a farne le spese in questo caso sarebbe ancora , perché non essendoci , l’unico in grado di surrogare come regista è proprio il maliano. La controindicazione è solo fisica: ovvero, tenere in panchina il belga significa privarsi dell’unico fresco del centrocampo (a parte e ). 

MIRE IN MEDIANASe è vero che nel “rischia” , un ritorno al farebbe pensare a una rinuncia a (in seconda battuta a , con che dovrà fare il regista e lo stopper, non più anche il cursore come a Rotterdam). Perché il bosniaco nel centro del gioco potrebbe soffrire il dinamismo dei suoi avversari, ad esempio Marchisio e Vidal (pure lui mezzo e mezzo), mentre saprebbe tenere botta in maniera più disinvolta. Il trequartista in “prestito”, come detto, in questo caso sarebbe . Difficile prevedere da parte di una rinuncia al capitano. Per una questione di tradizione, perché ha dimostrato di reggere bene anche fisicamente e perché, con la squadra, tutta, in crescita fisica, uno come Francesco può ancora fare la differenza. Quindi al di là del modulo, il testa a testa alla fine è tra e , due perni di qualsiasi reparto centrale in qualsiasi squadra di medio/alto livello.

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