Garcia, parole grosse e squalifica sospesa. La Roma sfida il Milan e i suoi fantasmi

20/12/2014 alle 10:27.
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LA REPUBBLICA (M. PINCI) - Il «rumore dei nemici», adesso, inizia a farsi meno assordante. Non sembri lesa maestà scomodare una vecchia citazione di sua maestà José Mourinho: , oggi, si candida ad esserne il più diretto erede, se non sul piano sportivo, certamente sotto il profilo dialettico. La vigilia di Roma-Milan diventa per l’allenatore di Nemours il pretesto per mostrare i denti, applicando una strategia di comunicazione scientificamente aggressiva, studiata, per confortare gli amici e magari intimorire i nemici. «Sentitemi bene — l’avvertimento quasi mourinhano — più ci daranno fastidio e più lotteremo, più sarà difficile e più attaccheremo ». Benzina sul fuoco della sindrome d’accerchiamento dietro cui, a ragione o a torto, a Trigoria si sono trincerati. Non sapeva ancora monsieur Rudì che di lì a qualche ora la corte avrebbe sospeso la pena di per un presunto schiaffo a uno steward — grazie anche a una lettera inviata dal alla Roma in cui lo stesso steward che lo aveva accusato ritrattava la propria versione, spiegando di aver confuso con un’aggressione il gesto del tecnico di estendere manualmente il camminatoio che porta agli spogliatoi — consentendogli di non abbandonare la squadra. Già da stasera. Nonostante l’imminente match contro i rossoneri fosse lì a ricordargli che la corsa scudetto non ammette passi falsi, soprattutto dopo il successo a Cagliari della tornata a 4 punti, non ha comunque voluto tradire il precetto fondante della propria filosofia. Quello per cui «la gara più importante è sempre la prossima»: in linea temporale, prima di Inzaghi lo attendeva il giudice Mastrandrea, presidente della Corte d’Appello Sportiva chiamato a giudicare sulla sua sanzione: per questo, più che alla notte dell’Olimpico il suo pensiero — e la sua rabbia — erano indirizzati verso gli uffici Figc di via Campania a Roma, dove si è presentato nel primo pomeriggio con avvocato, e sette uomini dello staff tecnico in qualità di testimoni (rimasti però inascoltati). Su atti e testimonianze indagherà ora la procura federale, ma la sensazione è di essere all’anticamera di un’inevitabile proscioglimento: intanto crolla la tesi per cui uno steward da solo può far condannare un tesserato, e non è poco.

Chissà se ha pagato più la tattica iper offensiva davanti al microfono o il buon senso della corte di fronte a una sentenza discutibile. Certo ne ha beneficiato anche il terzino greco Cholevas, fermato per un turno da un fax della procura federale per un gestaccio alla tribuna sfuggito ai delegati ma riabilitato dalla Corte d’Appello. Appena in tempo per riprendersi la fascia sinistra della Roma, regalando al desaparecido Ashley Cole un Natale in panchina in attesa del trasloco (Inghilterra o Stati Uniti). Una buona notizia, soprattutto considerate le assenze forzate di Astori e , squalificati: torneranno Yanga-Mbiwa, che dovrà arginare il connazionale Menez, e , anche se su di lui incombe l’ombra di , utile a trasformare in corsa il — nel più duttile . In cui troveranno posto , e Gervinho, all’ultima presenza — come — prima della Coppa d’Africa. Per la Roma gioca la tradizione: nel match pre natalizio non perde in casa dal ‘96 e ha battuto 2 volte il Milan negli ultimi 4 anni. «Faremo di tutto per mettere i 3 punti sotto l’albero», promette . Soprattutto, spera di non trovarci sorprese.

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