Castan: «Senza intervento, addio calcio»

19/12/2014 alle 08:43.
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IL MESSAGGERO - «Mi hanno detto che con questo cavernoma non sarei tornato a giocare» e «quando il mio bambino di 10 anni mi chiedeva perché non giocassi, non potevo dire che avevo paura di fare l’intervento. Allora no, ho pensato che dovevo dare un esempio da padre ai miei bambini». si racconta in un’intervista concessa al Tg1 e andata in onda ieri sera in prima serata.
«Sono ancora più innamorato di questa à e di questa squadra, il mio sogno è vincere lo scudetto qui e la squadra è sulla strada giusta», ha detto che ieri ha fatto visita ai compagni a Trigoria in occasione di una iccola festicciola per Natale con i figli dei calciatori. Il difensore brasiliano è reduce da un'operazione al cervello per rimuovere un cavernoma. «Io avevo paura di fare l'intervento. Mia figlia mi chiedeva perché non giocassi più e io mi sono detto “Da padre devo dare un esempio di forza”. 

LA FELICITÀ Poi dopo l'intervento, quando mi hanno detto che era andato tutto alla grande e che non avevo più il cavernoma è stato il momento più felice della mia vita. Devo ringraziare Dio, senza la sua forza non so che avrei fatto». parla anche del momento in cui si è sentito male, il giorno del match con l'Empoli: «Quella sera sono stato un pò male, come se fossi in barca, avevo le vertigini ma pensavo solo di essere stanco. La mattina ero ancora così e sono andato dai dottori, ho fatto una risonanza magnetica e abbiamo trovato questo edema al cervelletto».

L’ECOGRAFIA Ieri, la moglie di ha pubblicato su l’ecografia che testimonia la prossima nascita del terzo figlio del difensore della Roma. “Il nostro Matteo (regalo di Dio) sta arrivando, c’è sempre il sole dopo la tempesta”, ha scritto la signora Bruna.

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