Roma cinica, tre punti e poco più

23/11/2014 alle 08:32.
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LA REPUBBLICA (E. SISTI) - La Roma che vince fuori casa dopo due mesi. Evento opportuno. e plasmano i tre punti. Bene per la classifica, perché è vigilia di , bene per l’autostima in generale. Ma Roma abbastanza mal messa in difesa, dove soffre appena si presenta qualcuno con la palla al piede e con un minimo di velocità per provare a saltare l’uomo o dettare l’uno-due, soprattutto se sul citofono della residenza degli uomini attaccati si legge: e Cole. Roma con alcuni giocatori concentrati e tonici, altri da rifoderare, nemmeno fossero antichi divani, uno da studiare a fondo (). Ljiajc, e sono i tre che hanno concepito, in combutta con , le uniche due azioni di calcio vero, due rapide contromosse con cui la squadra ha ribaltato il fulmineo vantaggio di Moralez (reti di al 23’, alla Robben, o alla , e di Naing- golan al 42’).

Roma sì e Roma no, dunque, Atalanta molle che fa quel che può e quando la Roma sta per regalarle il pari non ne approfitta (saltando indisturbati al 20’ della ripresa Stendardo e Cherubin pensano bene di disturbarsi fra loro, dona il pallone a Moralez al 25’). Roma cinica. La sua natura è cambiata. Smarrita la vorace, emblematica voglia di recupero palla dello scorso anno, una fame agonistica ormai archiviata, la squadra dosa, centellina. A volte sembra quasi che sia costretta a inventarsi una compattezza che non possiede più e a trasformare n energia la propria ansia. Però continua a spaccarsi in due nel guardarla, tanto è incerta e impaurita in difesa, reparto tremebondo che non riesce a farsi una ragione dell’improvvisa fragilità degli esterni, così lontani da una pur banale normalità di rendimento.ColCskacisaràbisognodi sentinelle da quelle parti, non di entusiasmo autolesionistico. L’Atalanta ha sognato per qualche minuto, il sogno si è schiantatocontrolamancanzadi qualità a centrocampo e quando è andata sotto si è accorta di ave- re un Denis impresentabile (i più continui Moralez e Raimondi). Certo la partita per i nerazzurri s’era davvero messa bene. Torniamo indietro, quasi agli spogliatoi. Accade tutto talmente presto che uno ha il sacrosanto diritto di chiedersi se per caso quello che succede dopo cinquantasecondi non sia uno scherzo: tunnel di Raimondi a Cole sulla linea di fondo, di quelle cose che si fanno al prato per far imbestialire gli amici nella partitella a scuola finita, aspettando l’autobus. Invece siamo in serie A. Astori non trova il tempo di chiudere su Moralez che spedisce il pallone sotto la traversa. È passato appena un minuto. L’Atalanta ha uno degli attacchi più sterili d’Europa, con l’Am- burgo, finora aveva messo den- tro solo quattro palloni. Contro la Roma le è bastato aggredire il più aggredibile per sentirsi una squadra migliore. Segnale incoraggiante e tuttavia non sufficiente. Nemmeno se dall’altra parte, ormai è ufficiale, Cole fa diventare Robben chiunque, anche Raimondi. Astori è a un passo dal Nobel per la generosità quando regala il pallone del possibile 2-0 al solito Moralez. Baselli coglie la traversa per intercessione di . Poi il lento ma efficace ripristino delle valvole gialorosse. La porta di rimane lontana a lungo. Quando comincia ad avvicinarsi la Roma è già tornata in vantaggio. Nella ripresa si fondono stanchezza e determinazione, errori e slanci. rimane lucido, e Cole, che si becca un altro tunnel da Raimondi, lo sono sempre meno. ha i suoi tre punti. Per una squadra fluida c’è da aspettare.

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