Zeman: «Per me è una partita come tutte le altre»

21/09/2014 alle 11:11.
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IL MESSAGGERO (S. CARINA) - Passano gli anni ma Zdenek Zeman è sempre lo stesso. Per carità qualche ruga in più, il solito sorriso beffardo accompagnato dalla volontà di far ammattire l’interlocutore di turno parlando a voce molto bassa, senza tralasciare la volontà di stupire. Prendere o lasciare. Figura che ha diviso e continua a dividere: chi lo ama all’eccesso (quasi a idolatrarlo) e chi lo detesta. Con lui non c’è mai una via di mezzo. La cosa lo diverte, alimenta il personaggio ma forse – alla lunga – è stata controproducente per la sua carriera. I detrattori lo scherniscono, definendolo «il Maestro» e dipingendolo come un intransigente che utilizza ancora metodi di lavoro di 20 anni fa, compie spesso scelte tecniche scellerate, è incapace ad organizzare la fase difensiva e instaurare rapporti umani con i calciatori. Inutile negarlo: a volte, anche nel recente passato, è accaduto. Altre meno: («Zeman ha contribuito in maniera decisiva alla mia crescita professionale e personale»), Nesta («Ogni calciatore deve sperare di essere allenato da lui, è stato fondamentale per la mia carriera»), Immobile («Al boemo devo tutto»), Verratti («Se sono al mondiale il merito è di Zeman») e Nedved («Gli sarò sempre grato, anche se capisco il suo calcio solo adesso e di avere sbagliato molto in campo») la pensano in modo differente. «La gente di Roma mi ha sempre dimostrato affetto. Spero che continui», ha ricordato ieri il tecnico.

«Rudi è il mio opposto» - Per una volta non ne è così sicuro. E’ consapevole che dopo l’esonero di un anno e mezzo fa, il rapporto con parte della tifoseria giallorossa si è incrinato. Non (solo) per i risultati ma per quel braccio di ferro dialettico e tecnico con (e ) che molti non gli hanno perdonato. Oggi si giocherà la partita come al solito, a viso aperto, pur consapevole delle difficoltà alle quali andrà incontro: «Per me è una partita come le altre, ma prediligo confrontarmi contro squadre come la Roma.Cercano sempre di fare gioco e di conseguenza ti fanno anche giocare. L’ho vista contro il Cska, meglio se uscivo. ? E’ bravo ma siamo diametralmente opposti. Lui punta maggiormente sul possesso palla, io decisamente meno». Non chiedetegli se come ex si aspetta sconti: «Non credo a chi dice che la Roma è sazia dopo la sonante vittoria in – ha spiegato – Come direbbe il mio amico Mazzone, ‘magara’».

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