Paletti su Tor di Valle: «Infrastrutture pronte o niente permessi»

01/09/2014 alle 10:33.
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IL MESSAGGERO (L. DE CICCO) - Infrastrutture pubbliche prima dei permessi per costruire lo stadio e il centro commerciale. A poche ore dal vertice di maggioranza sul progetto di che si terrà stamattina, dal Campidoglio arriva una condizione inderogabile al costruttore e alla Roma. La sintetizza così il presidente della Commissione Urbanistica, Antonio Stampete: «Attraverso una convenzione speciale, chiederemo che prima di concedere i permessi all’edificazione dello stadio, i proponenti abbiano già completato almeno il 30% delle infrastrutture che caratterizzano la pubblica utilità dell’opera». Il Comune, spiega ancora Stampete, «vuole ottenere maggiori garanzie dalla Roma, dato che a un anno dalla sottoscrizione dell’impresa della convenzione per il nuovo centro commerciale di Casal Lumbroso - da mille posti di lavoro - non sono ancora partiti i lavori». Del timing che prevede prima le opere pubbliche e poi lo stadio, parla anche il coordinatore della maggioranza, Fabrizio Panecaldo: «Va dato il segnale che le infrastrutture di cui godranno tutti i cittadini abbiano priorità sulle costruzioni private».

CUBATURE Prima dei permessi però la strada è ancora molto lunga. Giovedì la giunta dovrà dare il primo giudizio sulla pubblica utilità dell’opera. Ma rimangono da sminare ancora diversi macigni, come la mancata proprietà dello stadio da parte della Roma, su cui il Comune non è intenzionato a cedere, e le cubature fuori misura per l’«Ecomostro» (copyright di Legambiente) di uffici e hotel che dovrebbe nascere accanto all’impianto sportivo. La Regione ha già definito «eccessivo» il milione di metri cubi destinati al centro direzionale e commerciale, in quanto «superiore di circa due terzi al consentito» e ha prescritto di una drastica «riduzione». Tutti nodi che saranno affrontati stamattina dal vertice di maggioranza con l’assessore all’Urbanistica Caudo e gli esponenti di Pd e Sel, che nelle scorse settimane non hanno lesinato bordate all’operazione calcistico-immobiliare.

MOBILITÀ L’ultimo intralcio riguarda il groviglio dei trasporti, già finito nel mirino di una lettera dell’assessore alla Mobilità Improta. Non convince la deviazione della metro B a , vale a dire il cuore delle integrazioni al progetto presentate venerdì scorso da e che hanno invece fatto sparire il potenziamento delle corse della Roma-Lido. L’infrastruttura proposta ha sollevato una torma di dubbi tra i tecnici comunali, tanto che ora anche tra gli esponenti politici della maggioranza c’è chi parla di «progetto da riformulare». Il motivo è semplice: la metro a arriverebbe non come prolungamento dall’attuale capolinea di Laurentina, ma attraverso una biforcazione dalla stazione di Eur Magliana, con una parte dei convogli che verrebbe deviata in direzione stadio. «Ma già con la biforcazione a Conca d’Oro - sottolinea Panecaldo - abbiamo sperimentato che i tempi delle corse si allungano. Non possiamo ripetere lo stesso errore». 

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