L’Olimpico preme. Nessuna cessione per lo scudetto

20/08/2014 alle 10:47.
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GASPORT (C. ZUCCHELLI) - Una festa a metà. La seconda Roma di si presenta per la prima volta ai tifosi e l’atmosfera è di grande entusiasmo. Basti pensare che, a parte, quello che prende più applausi è Davide Astori. Potenza del derby: l’ex Cagliari, strappato alla Lazio, riceve una vera e propria ovazione, al pari di calciatori nati e cresciuti a Roma come e . E, naturalmente, , il condottiero della Roma che però di motivi di entusiasmo, a fine partita, ne ha ben pochi: «Dobbiamo migliorare, soprattutto in difesa e sui calci piazzati ha ammesso il tecnico . Però abbiamo mostrato carattere e solo così potremo superare i momenti difficili».

Gioia Nelle scorse settimane aveva chiesto ai suoi attaccanti di essere più efficaci: «E infatti sono contento che abbiano segnato e , i nostri bomber. Per Mattia, anzi, sono doppiamente felice». La Roma è sembrata indietro fisicamente: «Stamattina (ieri, ndr) abbiamo lavorato, in campionato arriveremo più freschi e guardiamo al futuro con fiducia», ha garantito .

Festa a metà Trentacinquemila gli spettatori, tutti impazienti di riabbracciare la squadra dopo oltre tre mesi e pronti, al momento della foto di gruppo, a chiarire gli obiettivi. Un anno fa, in riferimento al derby perso il 26 maggio (che ha lasciato scorie, visti i fischi ad Andreazzoli), i tifosi chiesero di «rimediare alla sconfitta », ieri invece la richiesta è stata più precisa: «Un secondo posto non placa la fame di vittoria, tutti insieme prendiamoci la gloria». Messaggio recapitato e infatti festa sì, ma solo a metà: nessun ospite d’onore, nessun discorso al popolo, solo la sfilata della squadra e dello staff, poi riscaldamento e partita. Iniziata male, con l’infortunio di , proseguita peggio, con i tre gol del Fenerbahce, e finita con l’esultanza dei tifosi per il pareggio, come fosse gara vera.

Boato Non ha giocato, ma all’Olimpico c’era anche Mehdi . Il marocchino ha sfilato come i compagni, accolto da una standing ovation inaspettata, quantomeno nell’intensità. Anche qui, il messaggio dei tifosi è stato chiaro: lo vogliono in squadra, così come vogliono e , gli altri due indiziati alla cessione, accolti con applausi a non finire. Almeno prima della partita. Sempre in tema di messaggi chiari, prima dell’ingresso della squadra dalla è partito il coro per il Vesuvio. Destinatari i napoletani ma anche, e soprattutto, le istituzioni del calcio.

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