Povero calcio italiano, anche il Portogallo ci supera

02/05/2014 alle 20:21.
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REPUBBLICA.IT (F. BIANCHI) - Ha ragione Giovanni Malagò. Purtroppo. Il nostro calcio è in ribasso: in campionato fra le prime due, e Roma, e tutte le altre c'è un abisso. In Europa, poi, prendiamo schiaffoni sia in che in Europa League: la Spagna ha tre squadre in finale (e l'Atletico Madrid ha schiacciato il Milan...), il Portogallo una (il Benfica ha fatto fuori la ) e ci ha superati nella classifica del ranking Uefa.

Dal prossimo luglio infatti l'Italia sarà addirittura quinta. Non perderemo, è vero, un posto in (sempre tre sono e tre rimarranno chissà per quanti anni) ma di sicuro è un'umiliazione. A luglio, con i preliminari, partirà il nuovo quinquennio: l'Uefa cancellerà la stagione 2009-'10, per noi la più positiva (coefficiente di 15,4). Al comando partirà la Spagna, seguita da Inghilterra e Germania: quarto il Portogallo che ha 52,133 punti (ma ancora una partita da giocare, la finale del Benfica), mentre la povera Italia è quinta 51,510). E' dal 1984 che non siamo così in basso.

Dal 1986 al 1989 (escluso il 1990) siamo stati persino in testa: bei tempi. Come detto, a livello di non cambia nulla, per quanto riguarda l'Europa League invece le cose si complicano un po'. Il quarto posto nel ranking infatti garantisce di qualificare due squadre (e non una) ai gruppi, evitando così un preliminare che obbliga ad un inizio anticipato della stagione. Le nostre quindi avranno un cammino più complesso, dovranno cercare di rimontare sul Portogallo: e speriamo che non snobbino più l'Europa League, ex Coppa Uefa. La Francia per ora è sesta e lontana, ma non si sa mai...

E se la prende anche con Collina...

"Anche a Istanbul c'è stata una situazione anomala, speriamo ci sia più rispetto dell'Uefa in futuro, anche nella designazione degli arbitri". Così, a caldo, dopo l'eliminazione. Alla vigilia, il Benfica aveva messo le mani avanti, temendo che Michel Platini facesse di tutto per avere la in finale (a Torino). Così non è stato. Le parole di sono un'accusa anche nei confronti di Pierluigi Collina, designatore europeo: non le merita. Collina segue le gare con la massima attenzione, nel suo computer gli arbitri europei sono... vivisezionati, e le designazioni vengono decise dopo un lungo studio. Ma, si sa, sono parole a caldo. Di rabbia. La è una grande squadra, un grande allenatore: ma ora bisogna guardare al futuro, per essere competitivi anche in Europa manca ancora qualcosa.

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