Il futuro? Dipende. Conte & Garcia avvisano Juve e Roma

17/04/2014 alle 10:06.
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LA REPUBBLICA (T. ORMEZZANO/M. PINCI) - Li separano 8 punti, li avvicina invece la fame di vincere. E, ancora di più, di poter contare su mezzi adeguati per riuscirci. e hanno acceso il finale di un campionato destinato a chiudersi, per entrambe, stracciando ogni record della loro storia, recente e passata.

Il romanista ha riscattato l’anno disastroso chiuso dalla coppa Italia persa con la Lazio grazie a una cavalcata seconda solo a quella inarrestabile dello juventino, a un passo dal tris scudetto e convinto di interrompere il digiuno europeo che dura a Torino dalla ‘96. Eppure, nonostante le affermazioni evidenti nel modesto recinto della serie A, entrambi tengono un occhio fisso sull’idea di un futuro all’estero. «Antonio ha svolto un gran lavoro — si confessa Marotta — ma abbiamo deciso di parlare del futuro soltanto dopo aver ottenuto qualcosa di grandissimo, scudetto e possibilmente Europa League». La insomma prende tempo, il suo tecnico nicchia: per la seconda primavera consecutiva, sul futuro di a Torino non godono di grandi garanzie. Semmai a chiederne è lui: dopo due titoli in bacheca e il terzo sul binario diretto a Porta Nuova, il tecnico per restare pretende la conferma di Vidal e Pogba, tentatissimo dal Real Madrid, ma anche un innesto di livello, un esterno come Cuadrado, Cerci o Candreva (intanto c’è l’accordo con Lulic, ora si dovrà “lottare” con Lotito), e magari un bomber internazionale — Mandzukic, Sanchez — che gli consenta di aggredire la , il vero obbiettivo della sua carriera, da raggiungere possibilmente a Torino.

Idee che coincidono con quelle di , che di fronte all’ipotesi di rinnovo pone da settimane risposte tutt’altro che diplomatiche: «Prima parleremo con Pallotta, voglio una da protagonisti, non come al Lille». Lì dopo lo scudetto partirono i big Gervinho, Cabaye e Rami, la squadra uscì nella fase a gironi della coppa raccogliendo una sola vittoria, tre pari e due ko (con l’Inter). Figuraccia che il francese non accetta di ripetere, per questo vuole acquisti mirati e la conferma di e : il bosniaco è dispostissimo a resistere alla corte dei grandi club e dialoga con la Roma, da cui è in attesa di una risposta. Si parlerà anche di questo nel vertice in programma entro fine mese tra i dirigenti e il presidente Pallotta. In ballo c’è il prolungamento del contratto di , che non lascerà Roma quest’anno ma potrebbe farlo tra 12 mesi: incombe il Psg, che lo considera l’uomo ideale per sostituire il non più popolarissimo Blanc: ma gli occhi dei campioni di Francia si sono posati anche su .

Tra gli spasimanti del bianconero c’è anche il Monaco, deciso a far fuori Ranieri. E il fratello di , Daniele, ha aperto un locale a Montecarlo. In fondo, già a gennaio il tecnico bianconero si disse “non molto tranquillo” nel vedere Roma e protagoniste sul mercato. Lui smentì un invito alla società a non stare a guardare e si ammutolì per 3 mesi alla vigilia delle gare di campionato. Ritrovata in questi giorni la parola, ha dribblato i quesiti sul suo futuro: «Ora è irrilevante, concentriamoci su campionato ed Europa League». Il successo europeo, in fondo, potrebbe essere il passepartout giusto per sedurre le grandi del continente, vedi l’esempio di Villas-Boas. Ma la sua priorità resta vincere tutto sulla panchina bianconera. Per questo parlare di una possibile rottura è almeno prematuro, più probabile assistere al remake dello scorso anno, con stretta di mano mediatica per riparare al «non so se resto qui» del tecnico. E anche è pronto a cominciare la sua seconda annata romanista. Con e Roma autorizzatissime a sperare nel più classico degli happy end.

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