KEYWORDS - Luis Enrique: "Colloquio con i calciatori? Scritte tante bugie". Ma il foglio sventolato lo tradisce

12/05/2012 alle 21:11.

"La critica va a quanto dopo è uscito sulla stampa, per quello che ho sentito dire. E’ una bugia quel che ho detto ai giocatori, quasi tutto. Questo è un bel posto, ma è un posto in cui c’è bisogno di un po' più di aiuto."


Queste sono state queste le prime parole di Luis Enrique nella conferenza stampa d'addio di oggi. Parole di rimprovero e disapprovazione verso quanto pubblicato dalla stampa in questi giorni rea di aver riportato, secondo il temporaneo tecnico giallorosso, ricostruzioni sbagliate sul discorso pronunciato alla squadra giovedì.

Polemica anticipata ieri anche dal mai compreso mental coach Llorente che su ieri tuonava: "Leggo qualche invenzione su quello che avrebbe detto ieri Luis Enrique ai suoi calciatori. Deve essere difficile scrivere senza inventare."

Ma cosa è successo? Giovedì Luis Enrique aveva convocato la squadra in cerchio a centrocampo e, secondo le indiscrezioni pubblicate in seguito dall'Ansa, il tecnico spagnolo ha riferito ai calciatori le seguenti parole:

"Lascio la Roma perché non sono riuscito a dare il 100% e a trasmettere le mie idee. Mi scuso con i giocatori che ho impiegato poco, ma io sono chiamato a fare delle scelte. Questa è una sconfitta per me, ma non me la prendo con nessuno. Continuate a seguire questa società, perché è una grande società."

Poco dopo anche Sky Sport riportava le prime parole del discorso pronunciato da Luis Enrique: "Lascio la Roma perché non sono riuscito a dare il 100% e a trasmettere le mie idee. Mi scuso con i giocatori che ho impiegato poco, ma io sono chiamato a fare delle scelte. Questa è una sconfitta per me, ma non me la prendo con nessuno. Continuate a seguire questa società, perché è una grande società."

Parole, d'altronde, confermate da un foto di Roberto Tedeschi per Romanews.eu. Nello scatto infatti si legge per sommi capi il discorso fatto alla squadra appuntato e poi mostrato oggi da Luis Enrique in conferenza stampa. Ecco punto per punto il testo:

Sono più nervoso di quando ho esordito in serie A.

Vorrei comunicarvi una cosa: vado via, anzi andiamo via.Vorrei fare una sintesi di quella che è stata la stagione e di tutto quello che ho vissuto.

A Brunico, vi avevo detto che avevo la sensazione personale che a questa squadra mancasse dello spirito, che non sapeva soffrire, e senza soffrire non si va da nessuna parte.

Da lì, le cose sono andate migliorando, avete fatto dei progressi e avete intrapreso un percorso di crescita, per quanto riguarda la professionalità e l’aspetto comportamentale, dentro e fuori del campo. Siete migliorati anche nei rapporti tra voi.

Non vi parlo dei risultati, che molte volte sono stati immeritati. Siamo stati spesso molto superiori all’avversario, ma nel calcio se non si segna un gol in più dell’avversario…

Questi sono miglioramenti che non si vedono da fuori, ma con la stessa onestà con cui vi dissi a Brunico quello che secondo me non andava bene, adesso voglio dirvi che secondo me siete migliorati, e molto.

Vado via perché sono molto stanco, perché penso che in 30 giorni di vacanza non avrei recuperato le energie, e se a me per primo mancano le forze, come posso trasmettervi quello che voglio.

Il calcio non è tutto nella vita, ci sono altre cose importanti.Nel calcio non si sa mai quello che può succedere. Se pensate che adesso o in futuro io possa consigliarvi sono a vostra disposizione.



Quando qualche giorno fa ho detto nello spogliatoio che la partita di Cesena non era l’ultima di questa stagione, ma la prima della prossima, non era per fuorviarvi ma perchè così la penso



Ovviamente non voglio andarmene perdendo un’altra partita. Voglio farlo giocando una bella partita e massacrando l’avversario

Vi dico anche che vi trovate in una società speciale, unica. Non solo per i tifosi e la loro fede incrollabile, ma anche per i suoi dirigenti, che hanno una mentalità fuori dal comune, di cui vi consiglio di approfittare.

Infine, se sono stato ingiusto con qualcuno di voi, e lo sarò stato, se ho offeso qualcuno in qualche momento, questo è il momento di scusarmi. Tutti sbagliano – chi non sbaglia? – ma tutto quello che ho fatto l’ho fatto pensando il bene della squadra e il suo interesse. Chi di voi farà l’allenatore, lo capirà.

Ancora una volta, grazie a tutti e in bocca al lupo.

Come si può facilmente notare tutto ciò che era stato riportato da tutti gli organi di stampa è stato confermato. Basta leggere alcune frasi come "Sono più nervoso di quando ho esordito in serie A" o "Vado via perché sono molto stanco, perché penso che in 30 giorni di vacanza non avrei recuperato le energie, e se a me per primo mancano le forze, come posso trasmettervi quello che voglio."

Non smentite anche le parole d'elogio verso la società: "Vi dico anche che vi trovate in una società speciale, unica. Non solo per i tifosi e la loro fede incrollabile, ma anche per i suoi dirigenti, che hanno una mentalità fuori dal comune, di cui vi consiglio di approfittare."

Rileggendo il foglio sembra quantomeno esagerata l'affermazione: "E’ una bugia quel che ho detto ai giocatori, quasi tutto." Al massimo si potrebbe dire che è quasi tutto vero. 

Stando ai fatti, si è voluto innescare una polemica incomprensibile, una caccia alle streghe poco utile da parte di chi ha potuto condurre, in tranquillità, la Roma verso ogni record (negativo). 

Gianluca Pace

 

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