Un medico in famiglia

22/04/2019 alle 16:16.
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LR24 (AUGUSTO CIARDI) - La Roma in questo mese e mezzo ha visto ridurre il male che la stava uccidendo, si è ristabilita piano piano, ha reagito alla cura della disperazione, quella che ti fa gridare quasi al miracolo, quando più di un medico smette di darti speranza per evitare l’accanimento terapeutico, ha iniziato a rimettersi in forze, quindi è passata alla riabilitazione, riuscendo dapprima ad alzarsi sulle proprie gambe e poi a camminare. Piano piano sta tornando alla quotidianità che sembrava perduta. Si concede anche il lusso di un’oretta e mezza di svago, iniziando a fare di nuovo ciò che le sembrava negato per sempre: giocare a pallone da squadra, organizzata e consapevole che il peggio è passato. Il medico che la sta curando, , è il migliore specialista del settore. Quello che accorre al capezzale mentre gli altri iniziano a cercare il numero delle pompe funebri. Lui osserva il paziente, sa dove mettere le mani, e senza promettere nulla ti restituisce la speranza, tutt’altro che vana, che tornerai come prima. Erroneamente non viene considerato un luminare, perché in tv lascia che siano i baroni della medicina a vantarsi delle cattedre, spesso occupate per fama non sempre guadagnata sul campo. Non perde tempo a combattere i bravi a prescindere Claudio , lui il tempo lo dedica alle cure. Non invasive perché non cerca la gloria di un metodo a cui dare un nome. In borsa porta con sé l’essenziale: flebo e aspirine, al massimo la macchinetta per la pressione. Non cerca gloria per brevetti strambi. Sa di essere chiamato per curarti e si concentra su quello. E ci riesce. La Roma di ha imparato a camminare. A tratti riesce persino a correre. È una squadra. Che dimostra persino di giocare bene. A Milano ha giocato molto bene nel primo tempo. Certo, è ancora fragile. Se tira vento si copre per evitare ricadute. Sa accontentarsi perché ora apprezza la normalità. Le cose importanti le consideri tali spesso solo quando le perdi. A quel punto le riconosci ed eviti di fartele sfuggire. Osi quando puoi, rinunci a qualcosa quando avverti il pericolo di perdere nuovamente tutto. La Roma del primo tempo del Meazza mai si era vista così bella in questa stagione. Accorta in difesa, diligente in mediana, efficace in attacco. Poi ha accusato il colpo. Un po’ di alterazione e subito attenta a non ammalarsi di nuovo. Molti avrebbero firmato per un pareggio. Tutti dopo il primo tempo hanno pensato che la vittoria sarebbe stato il giusto premio. Alla fine ha pagato dazio. Ma ha urlato al campionato che il suo peggio è passato. Non sarà mai al cento per cento in questa stagione perché continua a perdere uomini su uomini. Ma è tornata. Chi vuole entrare in League dovrà fare i conti con la squadra del Dottor . Che comunque vada potrà dire “abbiamo fatto il possibile, anzi no, siamo andati oltre”.
In The Box - @augustociardi

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